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Il mattino ha loro in bocca

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(6 Settembre 2011) Enzo Apicella
Oggi sciopero generale contro la manovra economica

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Siamo alle solite…

volantino degli autoferrotranvieri per lo sciopero generale del 1/12 .

(5 Dicembre 2006)

Sono ormai passati tre anni dallo "sciopero selvaggio" dei lavoratori Atm del primo dicembre 2003.

In quel giorno i lavoratori non hanno rispettato le "fasce di garanzia" imposte dalla legge ed hanno bloccato i mezzi per tutta la giornata, prendendo in mano le sorti della vertenza che si trascinava da ormai da anni. Tra dicembre 2003 e gennaio 2004 per cinque giornate i lavoratori hanno bloccato i mezzi a Milano. Il nostro esempio non è stato ignorato, è stato seguito da molti lavoratori in tante altre città italiane (Como, Genova, Roma, ecc.). Quella vertenza fu chiusa frustrando le aspirazioni e le richieste dei lavoratori, eppure la lotta è stata un punto di riferimento importante per le mobilitazioni di questi anni.

Sono passati tre anni e siamo alle solite. Ancora una volta l'adeguamento dei nostri salari all'inflazione si fa attendere. Siamo ormai al sesto sciopero generale organizzato da Cgil-Cisl-Uil sul rinnovo del biennio economico ormai scaduto a dicembre dello scorso anno, oltre agli scioperi organizzati dal coordinamento dei sindacati di base del settore. La proposta è di 111 euro di aumento medio, quando tutti noi sappiamo che ben maggiore è la perdita del potere di acquisto dei nostri salari.

Le aziende di trasporto sono state privatizzate, ma i finanziamenti per il settore dipendono ancora dagli enti locali. Nell'ultimo decennio tutti i governi che si sono succeduti hanno tagliato i finanziamenti agli enti locali che oggi dichiarano di non avere i soldi necessari per chiudere la vertenza. Le aziende scaricano la responsabilità ai comuni, i comuni chiedono i soldi alle regioni, le regioni li chiedono al governo. Tutti scaricano la responsabilità su qualche altro... ed i lavoratori rimangono col portafoglio asciutto.

Le aziende hanno spremuto 100 milioni di euro dal governo, ma hanno dichiarato che non sono sufficienti a chiudere la trattativa. Tutti i contratti siglati negli ultimi anni sono stati chiusi al ribasso, con la motivazione che anche i lavoratori dovevano contribuire al risanamento delle aziende di trasporto. Noi abbiamo stretto la cinghia, altri hanno incamerato risorse sempre maggiori.

Stringere la cinghia, anche questa volta, non è bastato... Il famigerato disegno di legge Lanzillotta imporrà - tra l'altro - la completa privatizzazione dei servizi pubblici gestiti dagli enti locali. Il risultato sarà l’atto conclusivo di un processo che dura dagli anni ’90 e che porterà alla definitiva soppressione della gestione diretta dei servizi pubblici da parte degli enti locali. Un processo simile a quanto già visto in Inghilterra nelle ferrovie, che ha provocato un peggioramento del servizio, della sicurezza e delle condizioni di lavoro. E' un attacco frontale che mira a dividere tutti noi, ad indebolirci.

I nodi stanno arrivando al pettine. L'arroganza padronale, la legge antisciopero, l'arrendevolezza dei vertici sindacali, le privatizzazioni, la politica del governo, sono tutti elementi che fanno si che il rinnovo del biennio economico non sia stato ancora firmato.

Anche se venisse chiusa la trattativa sul biennio economico, partirà subito dopo l'affondo su altre questioni (pensioni, divisione delle aziende di trasporto, ristrutturazioni, ecc.).

Spetterà nuovamente ai lavoratori non farsi trovare impreparati di fronte alle lotte che divamperanno nuovamente nel settore. I problemi non sono solo nel trasporto pubblico locale. Le ferrovie sono sull'orlo del fallimento; dopo aver distrutto le ferrovie, Cimoli (con una buonuscita di 6,7 milioni di euro per l'obiettivo raggiunto...) è stato mandato ad affossare l'Alitalia. Tutto il settore dei trasporti è allo sfascio ed in fermento. Dobbiamo far sentire la nostra voce; la voce dei lavoratori, ormai stanchi dei continui arretramenti su tutti i fronti.

28/11/2006

La Nostra Voce
nostravoce@yahoo.it

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