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(17 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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    (Capitale e lavoro)

    Lavoratori, avete 6 mesi di tempo per decidere del vostro TFR.

    (17 Dicembre 2006)

    Per poter decidere al meglio è necessario che ogni lavoratore e lavoratrice sappia come stanno le cose.

    Dal 1 gennaio al 30 giugno 2007 dovrai decidere su cosa fare del tuo TFR che è una mensilità annua del salario.

    - Puoi conferire il tuo TFR ad un fondo pensione di origine contrattuale da preferire ad un fondo privato.
    - Puoi conferire il tuo TFR ad un fondo gestito da privati: banche, assicurazioni, gestori finanziari.
    - Puoi non decidere (silenzio), in questo caso il tuo TFR verrà trasferito d'ufficio ad un fondo di origine contrattuale.
    - Puoi dichiarare che il TFR lo lasci in azienda ed è quello che fino ad oggi hanno fatto la maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici. La novità è che le aziende con più di 50 dipendenti dovranno versare il TFR che maturerà ad un fondo nazionale previsto dalla finanziaria. In questo caso nulla cambia per quanto riguarda i rendimenti e le tutele sul loro Tfr.

    Il TFR lasciato in azienda, oppure depositato presso l'Inps, si rivaluta ogni anno dell’1,5% fisso e dello 0,75% dell’aumento annuo del costo della vita rilevato dall’ISTAT .

    - Negli ultimi 10 anni il TFR si è rivalutato mediamente del 3,5 / 4%, molto di più di quanto avrebbe reso se fosse stato conferito ad un fondo pensione.
    - Se cambi azienda puoi esigere il TFR immediatamente, se hai necessità particolari e urgenti (sanità, casa) puoi chiedere acconti.
    - Se l’azienda chiude o non è in grado di pagarti il TFR maturato, vi provvede l’INPS col fondo di garanzia.
    - Il TFR trasferito all’INPS dalle aziende con più di 50 dipendenti come previsto dalla nuova finanziaria continua ad essere rivalutato e garantito come se fosse depositato in azienda: anzi è l’azienda che deve continuare a corrispondertelo ed è sempre all'azienda che dovrai rivolgerti per ottenere eventuali anticipazioni.

    TFR E FONDI PENSIONE

    - Dal momento del conferimento del TFR ad un fondo pensione non ne puoi più disporre: ne perdi la titolarità.
    - Il tuo TFR ti verrà restituito in rate mensili al compimento dell’età che dà diritto alla pensione di vecchiaia. Se vai in pensione per anzianità o per sopraggiunta invalidità dovrai aspettare l’età della pensione di vecchiaia.
    - Se il fondo va in crisi o fallisce puoi perdere tutto il versato o recuperarne, sempre a rate, una parte (per i fondi di natura contrattuale collettiva sono previste clausole di garanzia).
    - Il risultato positivo o negativo dei rendimenti possibili con un fondo pensione dipende dall’andamento dei mercati finanziari. Ossia, il tuo TFR verrà “giocato” in borsa. Nei paesi (Inghilterra, Usa, etc.) dove i fondi sono più diffusi i fallimenti e le crisi sono continui e ripetute con la perdita, in certi casi, non solo della pensione ma anche del capitale versato. Un solo esempio: il fondo dei carpentieri dell’Alaska è entrato in crisi per aver acquistato le azioni della Parmalat.
    - In Italia va ricordato il fallimento della Sicilcasse che ha azzerato il fondo pensione di migliaia di bancari, i quali forse riusciranno a recuperare il 15 od il 25% del versato.
    - Se cambi azienda non potrai disporre del TFR versato, ma rimarrà al fondo fino alla pensione di vecchiaia.
    - Se per esigenze familiari (salute – casa – figli etc.) hai necessità di liquidità, non ti puoi rivolgere al fondo prima di 10 anni ed in ogni caso è a discrezione del consiglio del fondo concederti l’anticipazione.
    - Se per tue ragioni e valutazioni volessi cessare di versare il TFR al fondo, devi sapere che dal 1 gennaio 2007 non è più possibile farlo. Il tuo TFR continuerà a confluire nel fondo indipendentemente dalla tua volontà.

    Conferire ad un fondo il TFR significa, rinunciarvi fino al compimento dell’età che dà diritto alla pensione di vecchiaia.

    IL TFR ED I MERCATI FINANZIARI

    Il TFR è un bottino enorme e per questo tanto bramato: ammonta a più di 15 miliardi annui senza calcolare i lavoratori e le lavoratrici dello Stato. Vogliono un mese ogni anno del tuo salario per giocarlo nei mercati finanziari di tutto il mondo.
    - Ti diranno che ci sono dei vantaggi fiscali, di farti bene i conti. Ma dimenticano di dirti che il prelievo fiscale sul TFR potrà in futuro ridursi (a tale proposito ci sono iniziative legislative).
    - Ti diranno che quando lascerai il lavoro con la pensione pubblica farai fatica a tirare avanti e di pensarci bene finchè sei in tempo, che la rinuncia al TFR non significa una diminuzione di salario in quanto sono soldi che gestisce l’azienda o l’INPS e che con il TFR puoi integrare anche se di poco la pensione e quando sei vecchio vedrai che ti farà comodo.

    Se è così non sarebbe più logico trovare le strade per aumentare con il TFR gli importi della pensione pubblica?

    Dopo 11 anni, ai fondi pensione hanno aderito circa l’11% dei lavoratori e delle lavoratrici, se le adesioni continueranno ad essere modeste sarà gioco-forza rilanciare la previdenza pubblica.

    LA PENSIONE INTEGRATIVA

    - E’ l’affare del nuovo secolo per i mercati ed i gestori finanziari.
    - E’ la cancellazione di ogni forma di solidarietà tra i lavoratori, tra le categorie, tra le generazioni.
    - E’ rendere precaria ed incerta la pensione, in quanto viene affidata agli andamenti dei mercati finanziari.
    - Rischia la perdita di autonomia del sindacato.
    - Rischia di ridurre sempre più la pensione pubblica a favore di quella integrativa

    Coordinamento R.S.U.

    Fonte

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