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(24 Novembre 2011) Enzo Apicella

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Quando si dice la coerenza ...

sulla proposta di Padoa Schioppa di dirottare una parte del Tfr per finanziare la contabilità pubblica

(13 Ottobre 2006)

In questo caso ci riferiamo unicamente (tralasciamo il resto) alla proposta fatta da Padoa Schioppa (governo Prodi) di dirottare una parte del Tfr in un fondo dell'Inps allo scopo di finanziare la contabilità pubblica (Il Governo pensa alle grandi opere, Epifani propone di usarli per l'istruzione, altri si possono sbizzarrire ancora ....).

Notiamo a riguardo come la proposta avanzata dal Governo Prodi non sia assolutamente diversa da quella a suo tempo avanzata da Siniscalco (ministro del Governo Berlusconi) in occasione della legge Finanziaria del 2004.

In quella occasione la reazione di G.Epifani (segretario Cgil) fu durissima, paventando addirittura una fase di "scioperi selvaggi" per contrastare una ipotesi per lui (e per noi) inaccettabile di sottrazione di soldi dei lavoratori a scopi che nulla avevano a che fare con i loro immediati interessi. (vedi sotto l'intervista a epifani)

Per fortuna nostra il Governo Berlusconi lasciò cadere la brillante idea di "Finanza creativa", ma quei soldi (e sono tanti) fanno ancora gola. Non a caso il Governo prodi ha rispolverato la geniale pensata per poter così sostenere una contabilità pubblica pesantemente dissanguata dalla riduzione promessa a Confindustria in materia Fiscale e contributiva.
Stesso problema, stessa logica, Governo diverso.
Coerenza vuole che se una ipotesi di "finanza creativa" fosse inaccettabile allora questa lo sia ancora oggi .... ma la coerenza non è di casa in questo periodo.
Infatti, nel direttivo Cgil del 9.10.2006, lo stesso Epifani propone e fa votare un documento nel quale, dopo aver celebrato in lungo ed in largo la legge finanziaria, riguardo al dirottamento di parte del Tfr a favore della contabilità dello Stato, si limita a dire

Per quanto riguarda infine la misura di utilizzo del TFR inoptato, ribadiamo la necessità che si sviluppi un confronto tra parti sociali ed esecutivo, teso a costruire modalità di gestione che favoriscano la libertà di scelta del lavoratore e che non ostacolino la scelta prioritaria della previdenza complementare

Quindi il problema non è più che sono soldi dei lavoratori. Il problema è semmai che la cosa non intralci il progetto di sviluppo delle pensioni integrative (che è tutto un'altro capitolo su cui non si finirà mai di discutere).
Niente "scioperi selvaggi quindi" ma molta attenzione e qualche consiglio comportamentale al Governo Prodi.

In ciò è chiara tutta la questione della battaglia per l'indipendenza del sindacato che si è cercato di portare nel Congresso Cgil. La questione aperta è quindi quella della rappresentatività del mondo del lavoro ed dello scontro tra i due modelli sindacali.
- Quello di un sindacato che rappresenta gli interessi dei lavoratori senza farsi condizionare da nessuno(se l'operazione di prelevamento dal Tfr dei lavoratori era inaccettabile allora, lo dovrebbe quindi essere anche oggi)
- quello di un sindacato, la cui burocrazia si alimenta di aspettative "politiciste" tanto da considerare più importante non disturbare il "governo amico" sacrificando in ciò il suo ruolo di rappresentanza degli interessi dei lavoratori.

E non parliamo solo di Tfr, ma anche di previdenza, di modelli contrattuali, di regole sulla rappresentanza ecc. ecc. Tutte questioni che verranno al pettine già dal prossimo mese di gennaio.

12-10-2006

Coordinamento RSU

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