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Firenze: sospesa l'iniziativa con i sindacalisti della Zastava

Programmata per il 7 novembre a Firenze in occasione del forum sociale europeo.

(4 Novembre 2002)

Purtroppo dobbiamo registare l'ennesimo boicottaggio del Social Forum.

L'ambasciata Italiana di belgrado non concede i visti ai delegati della Zastava ed alla esponente del sindacato metalmeccanici nazionale Jugoslavo.

I visti erano stati richiesti 15 giorni fa dalla Cgil di Brescia con preghiera di sollecito per garantire la presenza dei rappresentanti sindacali della Jugoslavia di partecipare ad un ciclo di iniziative che si sarebbero svolte in Italia dal 4 al 12 di Novembre.

Una procedura identica a quella utilizzata in tante altre occasioni, con addirittura un maggiore anticipo (in altre occasioni la richiesta, successivamente accolta, era stata anche di 5-6 giorni).

L'Ambasciata Italiana a Belgrado, nonostante a conoscenza che la richiesta di visto riguardava il periodo dal 4 al 12 di novembre, comunica ai sindacalisti Jugoslavi di presentarsi all'ambasciata il giorno 7 novembre.

Non già per concedere loro il visto ma per essere sottoposti ad un colloquio dal quale poi sarebbe dipesa la decisione di rilasciare o meno il visto, comunque non prima del 12 novembre.

Un atteggiamento chiaramente provocatorio. L'ambasciata sapeva bene che la richiesta di visto, motivata, riguardava un periodo precedente, e che la richiesta era fatta appositamente per permettere ai sindacalisti Jugoslavi di essere presenti ad un ciclo di iniziative già programmato.

Nonostante questo si è operato esplicitamente per non permettere che ciò evvenisse.

Pretestuosi anche gli argomenti utilizzati per giustificare questa stravagante procedura.

Dall'ufficio visti, sollecitato successivamente, oltre che da noi, anche da interventi di parlamentari di Rifondazione e dal compagno Vinci deputato europeo, ci è stato risposto che l'appuntamento per il giorno 7 è stato programmato per evitare a chi doveva presentarsi per ottenere il visto, lunghe ed estenuanti code.

Ma perchè, visto che la richiesta era che la delegazione Jugoslava fosse in Italia il giorno 4, l'appuntamento è stato convocato per il 7 con la promessa che il visto sarebbe stato loro concesso il 12 ??. E perchè l'Ambasciata non ha ritenuto necessario avvisare di ciò il richiedente (cioè la Cgil di Brescia)???

Tra le motivazioni di questa lungaggine ci è stata segnalata dall'ambasciata di Belgrado la necessità di tenere sotto controllo un fenomeno di emigrazione ormai sempre più elevato (non gli è neppure venuto il dubbio che ciò è causato proprio dai bombardamenti effettuati sulla serbia, ed ora che fanno .. si stupiscono che la gente cerchi di scappare dalla miseria che gli occidentali hanno coscentemente prodotto in quel paese), trattando quindi la delegazione sindacale Jugoslava al pari di "Clandestini" che cercavano di scappare nel ricco occidente.

Altra motivazione era quella di contrastare il diffondersi dei "falsi visti".... (sic). Ma se il visto viene chiesto all'ambasciata ... ??? è falso anche quello ???. Ci dicono che uguale atteggiamento è stato tenuto da altre ambasciate. Una conferma in più di come in tanti stiano operando per il boicottaggio del Social Forum Europeo.

Non si potrà quindi tenere la prevista conferenza sulle condizioni della classe operaia in Jugoslavia convocata per il 7 novembre. Ce ne rammarichiamo, sopratutto perchè questa sospensione è "subita" ed è la conseguenza dell'arroganza di una amministrazione Consolare tutta piegata, non già ad assistere gli interessi e le iniziative dei cittadini Italiani (in questo caso la possibilità di avere in Italia una delegazione per partecipare ad iniziative sindacali pubbliche), e perchè viene meno la possibilità di un utilissimo confronto con rappresentanti di una realtà oggi in lotta per la difesa dei diritti e contro l'invasività di una agressione economica (dopo quella militare) iperliberista che sta distruggendo ogni tutela del lavoro e del salario, ogni dignità, con l'obiettivo di asservire alle leggi nel nuovo mercato globalizzato un'intero territorio e la sua forza lavoro.

per il Coordinamento RSU
Alma Rossi - email - alma@pmp.it

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