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Chávez ha definito il percorso verso la Repubblica Socialista del Venezuela

(11 Gennaio 2007)

Il presidente Hugo Chávez ha reso nota la decisione di iniziare una riforma costituzionale verso la Repubblica Socialista del Venezuela nel suo prossimo mandato 2007-2013, che comincerà il prossimo 10 gennaio.

Chávez ha convocato il suo nuovo gabinetto a scendere in strada, nei villaggi e nelle campagne, in modo da diventare un governo endogeno e popolare e ha chiamato a smontare lo stato borghese creandone un altro “comunale, socialista e bolivariano”.

In questo contesto ha annunciato la prossima nazionalizzazione delle proprietà sociali privatizzate, come la Compagnia Anonima Nazionale dei Telefoni del Venezuela (CANTV).

Ha precisato che lo stato recupererà anche il controllo e il dominio del processo di miglioramento dei petroli greggi pesanti della fascia dell’Orinoco, oggi in posesso di imprese straniere.

Il Capo dello Stato ha annunciato che chiederà al Parlamento l’approvazione di una Legge Abilitante, definita “madre delle leggi rivoluzionarie”, valida possibilmente per un anno, in modo da dare al gabinetto poteri speciali per promulgare un insieme di leggi.

Queste legislazioni, ha detto, devono impattare con una potenza molto maggiore sull’attuale situazione economica del paese.

Abbiamo chiuso un ciclo e quello che sta iniziando è molto più esigente e difficile. Ci stiamo impegnando a fondo affinchè questa nuova fase abbia successo, ha detto Chávez nella cerimonia di giuramento dei suoi 27 ministri e del vicepresidente della Repubblica Jorge Rodríguez, nel teatro Teresa Carreño.

Il Presidente venezuelano ha definito cinque linee principali per il suo nuovo mandato. La prima è la Legge Abilitante, sulla quale ha detto che è pronto il documento preparato per essere inviato all’Assemblea Nazionale e chiedere poteri speciali.

La seconda è stata identificata come la riforma socialista costituzionale “verso la Repubblica Socialista del Venezuela” e ha precisato che comprenderà modifiche di leggi come il codice di commercio approvato nel 1904 e riformato nel 1955.

Questo codice, ha sottolineato, è meramente capitalista e serve ad evitare altri rapporti commerciali che diano priorità all’aspetto sociale.

Va quindi gettato nella spazzatura e ne va fatto un altro per il socialismo del XXI secolo venezuelano, ha puntualizzato.

Come terzo punto, indirizzato a sviluppare l’educazione popolare, ha definito la realizzazione nel 2007 di una giornata nazionale chiamata “Morale e luci”.

Il quarto è stato definito “nuova geometria del potere”, indirizzato a eliminare l’esistenza di regioni remote, dimenticate e arretrate.

Come quinto punto ha orientato “l’esplosione rivoluzionaria del potere comunale” per “andare al di là dell’aspetto locale e creare, per legge, una specie di confederazione dei consigli comunali, verso uno stato comunale”.

Dobbiamo smontare progressivamente il vecchio stato borghese, che ancora vive e crearne un altro comunale, socialista e bolivariano, allo scopo di fare una rivoluzione, non di fermarla.

Chávez, che ha annunciato la ripresa del suo programma radiofonico e televisivo Alo, Presidente il prossimo 14 gennaio, ha chiesto ai suoi ministri di lavorare nei loro uffici dal lunedì a mercoledì e da giovedì a domenica di visitare le differenti regioni del paese sudamericano.

Ha anche dato l’indicazione di ingaggiare una battaglia a morte contro la corruzione e il burocratismo che ha considerato “correnti controrivoluzionarie dentro la rivoluzione”.

Finisce una fase di transizione di 8 anni e ne comincia una nuova: il progetto nazionale Simon Bolívar 2007-2021 per la creazione del Socialismo Bolivariano, ha sottolineato il Capo dello Stato venezuelano. (PL)

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