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(1 Maggio 2009) Enzo Apicella

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Tfr e pensioni: fra 30 anni un popolo di sfruttati e mendicanti

(11 Gennaio 2007)

Nel degrado dei media televisivi, fortuna nostra, continua a resistere Report, una trasmissione di "giornalismo reale" in onda su RAI 3, che con i suoi servizi tocca le coscienze degli ascoltatori, ma evidentemente non quelle dei nostri politici.

In uno degli ultimi servizi di Report è stato sconcertante constatare che, specie in una pubblica amministrazione, le attività esternalizzate costano di più; si spenderebbe molto meno internalizzando il lavoro, cioè assumendo a tempo indeterminato quei lavoratori precari, che oggi sono sottopagati da una selva di cooperative fantasma che operano per la stessa pubblica amministrazione.

Sono problemi che noi in Telecom stiamo toccando con mano da diversi anni: varie esternalizzazioni, quasi tutte realizzate con il trucchetto delle newco, addirittura con capitale sociale inferiore al valore del TFR dei propri dipendenti, che lavorano solo per Telecom, e che da subito ricorrono agli ammortizzatori sociali per espellere i lavoratori dal ciclo produttivo; la costituzione dei cosiddetti consurser, o meglio call center esterni fatti di precari, perché il turnover in azienda deve essere abbattuto. La grande azienda di precariato Atesia era stata partorita da Telecom !

Ora è stata varata la legge sul TFR e paradossalmente un governo di centrosinistra ha anticipato di un anno la riforma del centrodestra ! Le nuove norme stanno registrando consensi politici quasi unanimi e le tre maggiori confederazioni sindacali plaudono perché questa riforma "non va ad ingrassare le potenti lobby del paese".

In parte è così, ma è anche vero che la nuova legge andrà a favorire un'altra lobby, quella sindacale, perché miliardi di euro dei TFR andranno a confluire nei fondi pensione aziendali, tutti cogestiti dalle stesse confederazioni sindacali!

I NUOVI ASSUNTI, CIOE' I GIOVANI, SARANNO TUTTI E COMUNQUE FREGATI: i più fortunati, quelli con contratti a tempo indeterminato, cederanno al ricatto e verseranno il loro TFR nei fondi, perché non potranno campare con una pensione pubblica pari al 40% del loro stipendio, mentre i meno fortunati, cioè i precari, sempre più numerosi e sottopagati, non potranno permettersi il lusso di una pensione integrativa.

In tutto questo clima di trasversale riformismo nessuno si è posto un problema sacrosanto: di che vivranno fra trent'anni i giovani di oggi? La legge del TFR è l'amara conseguenza delle riforme pensionistiche di questi anni (Amato, Dini, Berlusconi), riforme che, oltre ad abbassare progressivamente il rendimento delle pensioni, hanno gradualmente soppresso la pensione di anzianità ed innalzato l'età pensionabile.

MA QUESTE RIFORME ERANO VERAMENTE NECESSARIE ?

Ci hanno raccontato che la disponibilità di denaro dell'INPS stava diminuendo, ma il gettito delle entrate contributive era costante, non hanno mai separato l'assistenza dalla previdenza, non hanno fatto nulla per combattere l'evasione contributiva e non hanno mai voluto considerare l'aumento della produttività del paese, che ha innalzato la capacità di produrre ricchezza. Ma, soprattutto, quello che oggi non dicono è che nel 2005 l'INPS ha registrato un attivo di 2,03 miliardi di euro e che il suo patrimonio netto è di 24,2 miliardi! Insomma, sarebbe bastata la sola soppressione delle "pensioni baby" e dei vari privilegi che, in alcuni casi, esistono ancora, mentre a tutt'oggi non vengono riconosciuti nemmeno i veri lavori usuranti !

ALTRO CHE RISANAMENTO DELLA PENSIONE PUBBLICA: il vero scopo è stato quello di privatizzarla, con una grossa operazione finanziaria contro il lavoro ed i lavoratori, che andrà a sottrarre 13 miliardi di euro all'anno dei TFR, per riversarli nella speculazione finanziaria dei fondi integrativi. Non dimentichiamoci che questi fondi adottano un sistema a capitalizzazione con una certa esposizione ai rischi di svalutazione ed inflazione, per non parlare di fallimenti e maxitruffe (Parmalat, Cirio, Enron insegnano).

LAVORATORI, NON FATEVI INGANNARE !
NON CADETE NELLA TRAPPOLA DEL TACITO ASSENSO !


Se aderite oggi ai fondi integrativi non potrete più uscirne, per farlo c'è sempre tempo.
Oltretutto, una massiccia adesione ai fondi integrativi potrebbe chiudere definitivamente ogni ipotesi di rilancio della pensione pubblica.
Aldilà di queste prime valutazioni politiche, SNATER si riserva di divulgare un dettagliato opuscolo tecnico-informativo, non appena saranno divulgate le previste circolari applicative del ministero.

Roma, 8 gennaio 2007

La Segreteria Nazionale SNATER
Sindacato Nazionale Autonomo Telecomunicazioni e Radiotelevisioni \ Aderente CISAL

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