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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

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La salute in Toscana affidata a scelte politiche a “stelle e strisce”.

(13 Gennaio 2007)

L’Assessore alla Salute della Regione Toscana, Enrico Rossi (pag. 3 de “Il Tirreno” di giovedì 11 gennaio), c’informa di una convenzione tra la Regione e la Harvard University per la formazione degli addetti ai nostri Pronto Soccorso (in inglese “emergency room”).
Due milioni di euro per ogni area vasta (quindi 6 milioni di euro dei contribuenti toscani) per far divenire i nostri infermieri bravi come quelli che vediamo nelle famose fiction statunitensi stile “E.R.” o simili.
Peccato che nella realtà (dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità alla mano) gli Stati Uniti non sono certo tra i primi paesi al mondo nel rispetto dei diritti del malato, soprattutto dei malati poveri, quelli che non si possono permettere le assicurazioni sanitarie o che non hanno i liquidi (cash) per pagare i servizi ospedalieri.
Perché allora scegliere proprio una Università statunitense per formare il personale sanitario toscano? La risposta appare ovvia: il modello, il dogma di riferimento per ogni progresso sociale, umano, tecnologico, democratico è quello statunitense.
Come non capire quindi l’Assessore in questa scelta “strategica”? Per far accettare ai contribuenti toscani le conseguenze di una finanziaria classicamente “statunitense”, fatta di ticket su Pronto Soccorso, ricette e visite specialistiche, la formazione di medici e paramedici toscani in una Università a stelle e strisce è quel che ci vuole!

Grandi manovre sono in atto intorno alla sanità pubblica, a livello regionale e nazionale.
Il Rossi in Toscana finanzia le università statunitensi e giura che verranno rimborsati con 25 euro coloro che aspetteranno per più di 3 (tre) ore al Pronto Soccorso prima di essere visitati
La Ministra Turco manda i NAS a constatare lo sfascio della sanità pubblica: centinaia di morti ogni anno per infezioni, incuria, malasanità; traffico d’organi espiantati clandestinamente dai cadaveri.
Di fronte a queste operazioni propagandistiche, costruite nel tentativo di far digerire all’opinione pubblica scelte governative vergognose, la mancanza di voce in capitolo della cosiddetta “sinistra radicale” è impressionante.
Segretari di partito, consiglieri regionali, provinciali e comunali freschi di lotte “no global” contro privatizzazioni, guerre e per un “altro mondo possibile”, sono oggi esposti al pubblico ludibrio delle piroette, degli “stop and go” - oggi contro domani a favore – rispetto alle scelte neoliberiste degli amministratori toscani. Obiettivo? L’ingresso nelle Giunte, ovviamente…

Spettacolo deprimente, prodotto di scelte politiche in linea con un’idea del mondo “in voga” nell’Occidente capitalistico, per cui tutto è merce e mercato, di fronte al quale la cosiddetta “sindrome da governo amico” ha provvisoriamente ridotto i ranghi dell’opposizione politica e sociale.

Dobbiamo rispondere a questo vuoto, ricostruendo una rappresentanza politica degna di questo nome.
Le idee, le risorse, le capacità per risolvere i gravi problemi che rendono sempre di più la nostra una società divisa tra pochi benestanti e una massa sterminata di precari senza diritti, non vanno certo ricercate negli Stati Uniti e nel modello neolibertista, ma in ben altri processi in atto oggi nel mondo, i quali mettono al centro un nuovo protagonismo dello Stato e degli interessi delle maggioranze, nazionalizzando e non privatizzando, a scapito delle multinazionali, degli speculatori, dei manager e dei politicanti a loro asserviti.

Questa è la strada da intraprendere, attraverso la riorganizzazione dei comunisti ed il rilancio delle lotte popolari contro una finanziaria che progressivamente entra nelle tasche dei lavoratori, degli studenti, dei pensionati, togliendo diritti fondamentali in cambio di guerre e precarietà.

12.01.2007

La Rete dei Comunisti - Pisa
www.contropiano.org

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