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(7 Gennaio 2012) Enzo Apicella

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    (No basi, no guerre)

    No al Dal Molin, no a Camp Darby

    (19 Gennaio 2007)

    Chiamiamo tutto il movimento pacifista toscano a rispondere con una prima mobilitazione al fianco della lotta dei comitati di Vicenza, attraverso un PRESIDIO / SIT IN di fronte a camp Darby per SABATO 20 GENNAIO ALLE ORE 10,30.

    Il placet di Romano Prodi all'insediamento della base USA a Vicenza è l’ennesima doccia fredda sulle aspettative di una parte importante dell’elettorato di sinistra.
    I grandi temi della pace e del disarmo dovevano essere gli elementi di discontinuità tra il precedente e l’attuale governo. Le ultime scelte, in termini di investimenti in finanziaria, di missioni militari all’estero e di cessione di altri territori all’esercito statunitense contraddicono clamorosamente queste speranze.
    La presenza al governo della cosiddetta “sinistra radicale”, espressione più vicina ai movimenti pacifisti di questi anni, non ha frenato queste scelte, dall’Afghanistan alla finanziaria. Il voto favorevole su tutti questi provvedimenti evidenzia una grande contraddizione tra gli intenti dichiarati e l’agire concreto di questa parte consistente del governo.

    Diciamo questo con estremo rammarico e preoccupazione, dato che gli orientamenti governativi di questi giorni aprono scenari inquietanti per i nostri territori e per il ruolo giocato dal nostro paese nelle zone del conflitto in Medio Oriente.

    Robert Gates, nuovo Segretario di Stato statunitense, di fronte al disastro iracheno indica una nuova strategia militare, un esercito “pesante”, con più uomini e più armi da inviare nei vari fronti di guerra. La base USA al Dal Molin risponde a questa esigenza, aprendo evidentemente la strada ad una riorganizzazione dell’esercito statunitense in tutte le basi presenti in Italia.
    Le notizie trapelate in questi ultimi anni su ipotesi di raddoppio ed ampliamento della base USA di camp Darby tornano oggi ad essere di estrema attualità.

    La vicinanza alla lotta delle popolazioni vicentine, espressasi in questi mesi anche attraverso la nostra partecipazione alla grande manifestazione dello scorso 2 dicembre, è per noi molto di più che un semplice atto di solidarietà.
    Il raddoppio della base di Vicenza ci riguarda direttamente, dato che la base logistica di camp Darby è sotto il diretto comando della Ederle e di Aviano.

    Nell’occasione esporremo alla stampa locale gli obiettivi ed i progetti per la chiusura della base di camp Darby ed indicheremo i prossimi appuntamenti regionali e nazionali di mobilitazione.

    FERMARE LE BASI SIGNIFICA
    FERMARE LA GUERRA
    SENZA SE E SENZA MA

    Il Comitato unitario per lo smantellamento e la riconversione a scopi esclusivamente civili della base USA di camp Darby

    Fonte

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