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(15 Maggio 2010) Enzo Apicella
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Respingiamo la provocazione di Napolitano

Il diritto all'esistenza del popolo palestinese non può essere confuso con l'antisemitismo

(28 Gennaio 2007)

Ricordando i drammi del '900 si dovrebbe evitare di confondere l'antisemitismo nazista e fascista con l'antisionismo, come recentemente ha fatto il presidente Napolitano.

Nella giornata della memoria crediamo che vadano ricordati per intero i crimini del fascismo e del nazismo, evitando ricostruzioni parziali e rimozioni politiche.

Il dramma della deportazione nei campi di sterminio nazisti, avvenuta con l'attiva partecipazione dei fascisti di Salò, riguardò ben 40.000 italiani, di cui solo il 10% fece ritorno; gran parte dei deportati erano antifascisti, partigiani e lavoratori che, soprattutto dopo gli scioperi del '43, pagarono con la vita la propria scelta di rialzare la testa dopo vent'anni di dittatura. Erano i triangoli rossi dei campi di sterminio, i detenuti politici di cui quasi nessuno parla.

Ricordando i drammi del '900 si dovrebbe evitare di confondere l'antisemitismo nazista e fascista con l'antisionismo, come recentemente ha fatto il presidente Napolitano.

Il sionismo è un'ideologia profondamente razzista nei confronti delle popolazioni arabe. A metà del '900 il sionismo si connotò come movimento neocoloniale, utilizzando il terrorismo come principale pratica di lotta politica nei confronti della popolazione palestinese.

Tuttora la popolazione araba residente all'interno di Israele subisce discriminazioni regolate dalle leggi dello stato sionista che li considera cittadini di serie C.

Tentare, come fa Napolitano, di assimilare i movimenti di liberazione palestinesi e chi, come noi, solidarizza con loro, con il nazismo ed il fascismo è una provocazione che deve essere respinta da tutto il movimento antimperialista italiano.

Milano, 27 gennaio 2007

Marco Ferrando e Michele Terra
del MOVIMENTO PER IL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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