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(26 Gennaio 2007)
Il 27 gennaio del 1945, l’Armata Rossa liberava i prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz. Quest’evento è rappresentativo di una verità storica innegabile: fu il comunismo sovietico a sconfiggere l’imperialismo nazifascista e la sua barbarie.
Ma i massmedia oggi non lo diranno e continueranno a ripetere in questa giornata e gli altri 364 giorni dell’anno che il comunismo è uguale al nazismo. La memoria viene così violata.
Secondo le cifre fornite dall’Associazione Nazionale Ex-Deportati, i prigionieri italiani nei campi di sterminio nazisti furono circa 44.000. Di questi 8.000 furono ebrei, 12.000 erano operai. Fu infatti con gli scioperi del 1943 e con lo sciopero generala del 1944, che la classe operaia del nostro paese diede la spallata determinante agli occupanti e ai collaborazionisti, aprendo la strada all’insurrezione generale del 25 aprile 1945. Ma i mass media oggi non lo diranno e continueranno a negare che il fascismo e il nazismo furono innanzitutto dittatura della classe padronale contro i lavoratori. La memoria viene così violata.
Lo sterminio patito dagli Europei di religione e stirpe ebraica durante la Seconda guerra mondiale non è da meno a altri genocidi commessi, nella sua storia, dal sistema imperialista e capitalista. Si possono citare, nel passato, l’annientamento dei nativi Americani ad opera dei colonialisti, la schiavitù e la deportazione imposta agli Africani, le vittime delle occupazioni italiane in Albania, Libia, Etiopia, Jugoslavia e Grecia. E non è da meno rispetto ai massacri che quotidianamente avvengono ad opera degli eserciti invasori e dei regimi fantoccio, oggi, in Iraq, Palestina e Afghanistan. Ma i mass media oggi non lo diranno, perché altrimenti ammetterebbero che la logica dello sopraffazione violenta di interi popoli e comunità è insito nella struttura del sistema imperialista. La realtà è così negata.
LOTTARE CONTRO I NAZISTI DI OGGI E’ L’UNICO MODO DI ONORARE LA MEMORIA DI QUANTI CADDERO IERI.
MORTE ALL’IMPERIALISMO, LIBERTA’ AI POPOLI!
Gruppo Primo Maggio 1945 (Trieste)
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