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    Nuovo caso di spionaggio contro la sinistra indipendentista basca

    (2 Febbraio 2007)

    In una conferenza stampa convocata ieri a Bilbao, il portavoce del partito basco Batasuna (fuorilegge dopo il varo da parte delle maggiori forze politiche spagnole della cosiddetta Legge dei Partiti) ha denunciato una campagna di spionaggio politico ai danni dei suoi dirigenti, in special modo di alcuni suoi militanti impegnati in questi mesi nel processo negoziale col governo di Madrid e con altre forze politiche sia interne al panorama spagnolo che di ambito internazionale.

    Unai Fano, il rappresentante della commissione negoziatrice del partito della sinistra indipendentista, che doveva partecipare alla conferenza stampa convocata in un hotel della maggiore città basca, è stato nel frattempo fermato e trattenuto per ben un’ora e mezza da parte della Guardia Civil. Al posto suo è stato lo stesso Otegi a spiegare, con dovizia di particolari, che dieci giorni fa nell’automobile di Fano era stato trovato un GPS, nascosto tra la targa e il parafango, dotato di un'antenna che permetteva a chi lo aveva piazzato non solo di sapere in ogni momento la posizione del veicolo ma anche di ascoltare le conversazioni telefoniche realizzate a bordo. Ma non si tratta del solo caso di persecuzione spionistica denunciato. Infatti poche settimane fa un altro sistema di intercettazione ambientale ben più sofisticato è stato trovato nella casa di un militante della sinistra patriottica basca residente a Bruxelles. Si tratta in questo caso di una sorta di ambasciatore di Batasuna che ha facilitato attraverso numerosi contatti e colloqui il varo da parte del Parlamento Europeo di una mozione che chiedeva la risoluzione negoziale del conflitto basco.

    Otegi ha denunciato l’atteggiamento del governo di Madrid che, se da una parte si dipinge come in cerca della pace e del negoziato, dall’altro dà mandato alle forze dell’ordine di spiare i componenti delle commissioni delegate al negoziato. Per non parlare dell’arresto, seppur temporaneo, ai danni di Unai Fano, che suona come un vero e proprio avvertimento di carattere mafioso contro il militante oggetto di spionaggio. Otegi ha affermato “che chi fa queste cose è in malafede, vuole giocare una partita con carte truccate mentre in questo gioco le uniche carte che valgono sono quelle della volontà democratica della popolazione, le uniche da giocare in un processo di negoziato politico”. Il portavoce di Batasuna ha anche preteso che finalmente si restituisca alla sua area politica l’esercizio pieno dei diritti civili e politici, mettendo fine al regime di apartheid varato contro la sinistra basca.

    Nella giornata di ieri una commissione composta da alcuni rappresentanti dei partiti al governo nella Comunità Autonoma Basca e consiglieri che hanno lavorato alla soluzione di conflitti in altre aree del mondo nel passato – dall’Irlanda al Sudafrica – ha affermato che il processo negoziale non è definitivamente interrotto nonostante l’attentato dell’ETA del 30 dicembre di Madrid, e che anzi è quanto mai necessario. Per sabato un gruppo di cittadini vicini alla sinistra indipendentista ha indetto una manifestazione a Bilbao “per la pace, il dialogo e per il rispetto delle decisioni del popolo basco”. Nelle prossime ore si capirà se anche questa volta le magistratura spagnola proibirà la manifestazione come è accaduto ben 200 volte nel corso del solo 2006.

    Marco Santopadre

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