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Finanziaria e precari del comune di Pisa

Ma non dovevano essere i ricchi a piangere?

(13 Febbraio 2007)

I famosi manifesti che recitano “anche i ricchi piangano” non si sono ancora staccati dai muri e la realtà delle politiche governative emerge, con estrema concretezza e chiarezza, dalle dichiarazioni della Giunta comunale di Pisa: “La responsabilità della mancata assunzione di 14 dei 34 lavoratori precari in forza all’amministrazione locale va ricercata nelle decisioni prese dal governo Prodi”, sentenzia Fontanelli

La finanziaria 2007, giustamente definita “di guerra” per le cifre dedicate al settore militare, doppie rispetto a quelle per sanità e Istruzione, taglia drasticamente le risorse ai Comuni, impossibilitati a risolvere il problema della precarietà, entrata nel sistema amministrativo per volontà dei primi governi di centro sinistra.

Precarietà, esternalizzazione, privatizzazioni, dismissioni, vendita del patrimonio pubblico.
Parole “magiche” che nascondono un costante spostamento di immense risorse economiche e beni dalle tasche dei lavoratori a favore dei privati e della speculazione.
La novella del miglioramento dei servizi, portata a giustificazione di queste scelte, si infrange di fronte alla realtà di tutti i giorni, quella che viviamo quando prendiamo un treno, entriamo in un ospedale, in un plesso scolastico, in un ufficio pubblico: sono aumentati tutti i costi, in compenso peggiorano sempre più le prestazioni.

Oggi una vertenza locale, esemplificativa di ciò che sta succedendo in tutta Italia, toglie definitivamente la maschera alle mille falsità propagandate in questi mesi dall’attuale governo, compresa la cosiddetta “sinistra radicale”, ancor più in difficoltà nel giustificare, di fronte al proprio elettorato, le scelte profondamente antipopolari in corso d’opera.

Se alle strozzature governative, che costringono oggi le amministrazioni locali ad aumentare tassazioni dirette ed indirette, si aggiunge la durezza antisindacale di giunte come quella pisana composta, guarda caso, anche da ex dirigenti sindacali, il cerchio si chiude.
“Questo è uno sciopero pretestuoso, molto politico e poco sindacale” ulula la giunta contro la mobilitazione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie del Comune di Pisa, che giustamente chiamano alla mobilitazione i lavoratori per chiedere stabilizzazione e garanzie per i precari.

Dall’alto (il Governo) e dal basso (le amministrazioni locali) il gioco di squadra è scattato. I lavoratori devono subire le compatibilità e stare al loro posto, sempre più precario e mal pagato.

La giusta lotta portata avanti dai lavoratori del Comune di Pisa evidenzia l’incompatibilità tra gli orientamenti di queste scelte politico/amministrative e le richieste di chi vive tutti i giorni sulla propria pelle la condizione di precarietà, di bassi salari e di peggioramento complessivo dei servizi.

Esprimiamo la nostra solidarietà a questa lotta, chiamando i lavoratori, gli studenti, i precari a stringersi al fianco dello sciopero indetto per giovedì 15 febbraio dalle RSU del Comune di Pisa.

Martedì 13 febbraio 2007

La Rete dei Comunisti di Pisa
www.contropiano.org

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