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(29 Gennaio 2012) Enzo Apicella

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Contro la criminalizzazione dei movimenti non un passo indietro!

(15 Febbraio 2007)

Come compagni e compagne del Centro Sociale Autogestito Vittoria respingiamo con forza al mittente tutti gli attacchi e le provocazioni dirette a colpire la nostra realtà politica.

La nostra storia decennale e il nostro agire politico quotidiano contro le guerre imperialiste, a fianco dei lavoratori sempre più precarizzati e sfruttati, dei migranti e delle loro rivendicazioni, dei diritti delle donne, contro ogni forma di fascismo (e l’imperante revisionismo), sessismo e razzismo, sono più eloquenti di qualsiasi etichetta ci vogliano affibbiare.

Rinnoviamo la denuncia limpida ed esplicita di quel processo di criminalizzazione giudiziaria e politica dei centri sociali e dei movimenti di opposizione che punta, non tanto e non solo, ad individuare una presunta area da reprimere, ma che mira esplicitamente a colpire ogni forma di dissenso radicale che si ponga al di fuori delle regole dell’alternanza di governo.

Siamo coscienti che le guerre, comunque vengano declinate (umanitaria, di peace keeping, neocoloniale, …), siano storicamente anche il prodotto di un preciso sistema economico che le utilizza per incentivare processi di accumulazione del profitto e per l’imposizione di un nuovo ordine mondiale.

Quello che si vuole rimuovere oggi dalla storia della coscienza dei movimenti di lotta è l’idea stessa di una società altra non più fondata sullo “sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura”.

Ma se questa è la responsabilità che ci viene imputata, non possiamo che farcene carico schierandoci al fianco di tutti coloro che lottano contro il capitalismo.

Alziamo, al contrario, il tono della denuncia contro l’arresto di altri quattro compagni con l’incredibile accusa di “propaganda sovversiva antinazionale” e le farneticanti dichiarazioni del ministro degli interni Amato che ipotizza possibili scenari di guerriglia per il corteo nazionale di Vicenza.

Il corteo di sabato non potrà che rappresentare invece un grande momento di unità popolare e di massa contro l’allargamento della base USA e contro ogni asservimento alle politiche belliciste di Bush.

Invitiamo quindi tutti/e a non cedere a questo clima terroristico e lavorare affinché la partecipazione al corteo contro il Dal Molin risulti la più allargata e di massa possibile.

CONTRO LA CRIMINALIZZAZIONE DEI MOVIMENTI NON UN PASSO INDIETRO!

I compagni e le compagne del Centro Sociale Autogestito Vittoria di Milano

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