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Il rigetto

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(24 Maggio 2012) Enzo Apicella

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La "Grande paura" del governo scatena la repressione

Editoriale di Radio città aperta del 15 novembre

(15 Novembre 2002)

Questa notte, su ordine della periferica Procura di Cosenza, sono stati arrestati o incriminati per associazione sovversiva, cospirazione e propaganda sovversiva 42 militanti della rete Sud Ribelle. Alcuni sono già stati condotti nei carceri di Trani e Latina, altri sono stati posti agli arresti domiciliari.

Nei giorni immediatamente successivi alla manifestazione e al Forum di Firenze, qualcuno aveva cominciato a ragionare su quali sarebbero state le contromisure che il governo avrebbe preso dopo la sconfitta politica subìta sul campo.
Non solo, il movimento di resistenza sociale che era andato crescendo in questi mesi è arrivato a coincidere con il durissimo conflitto sociale apertosi sulla Fiat. Il rischio di un cortocircuito antagonista che coinvolgesse settori sociali diversi si è così palesato chiaramente agli occhi del governo e dei suoi interlocutori.

L'immagine di un paese con centinaia di migliaia di persone in piazza contro la guerra, con le stazioni, le strade e i porti bloccati dagli operai della Fiat, con una delegittimazione sempre più ampia del ceto politico esistente - forzaitaliota o ulivista che sia - e con una recessione economica ormai evidente a tutti, si è trasformata così in un incubo per Berlusconi e l'intero establishment.
La guerra preventiva non si può fare con le retrovie in disordine.

Questa situazione doveva essere affrontata o disinnescata con le buone o con le cattive. La concertazione e il consociativismo bipartizan - cercati anche intorno al Forum di Firenze - non sembrano al momento avere la strada facile.
Non rimane che la repressione e la criminalizzazione del movimento. Si è così affidata ad una procura minore come quella di Cosenza il compito di aprire la caccia alle streghe contro la rete meridionale del movimento cioè quella che oggettivamente poteva meglio fungere da collegamento con le lotte operaie della Fiat di Termini Imerese e saldare una alleanza sociale importantissima per il conflitto sociale.

Adesso si tratta non solo di stringersi intorno ai compagni arrestati e fargli sentire il vento della solidarietà ma anche di replicare con efficacia e lungimiranza all'escalation repressiva del governo.

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