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Crisi con gelata

Crisi con gelata

(18 Novembre 2010) Enzo Apicella
Dopo le dimissioni dei ministri di Futuro e libertà, è stata fissata per il 14 dicembre la verifica del governo in Parlamento

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    Sinistra contro sinistra?

    (23 Febbraio 2007)

    Ci risiamo. Dopo la caduta del secondo governo Prodi è ricominciato il valzer delle accuse tra gli esponenti delle sinistre al governo. Stavolta, a differenza del primo Prodi di quasi dieci anni fa, i responsabili sono soltanto due deputati, e non un partito intero come allora.

    Nel 1998 Rifondazione Comunista pagò duramente, in termini di voti e militanti la revoca del sostegno al governo. Ma soprattutto, il partito dell’attuale presidente della Camera Bertinotti, pagò con un linciaggio mediatico senza precedenti quella decisione, a partire dai giornali più vicini alla sinistra. È storia risaputa. Rifondazione Comunista tolse l’appoggio all’esecutivo in quanto, in poche parole, questo aveva preso una strada tutt’altro che “sociale”, disattendendo agli accordi.

    Quante volte gli esponenti di Rifondazione allora si sentirono dire di “volere consegnare il paese a Berlusconi”, come se la guerra nell’ex Jugoslavia - che ancora oggi miete vittime tra i civili e i nostri soldati che l’allora si prestarono - fosse una cosa meno grave. Per di più, gli Usa ebbero l’appoggio del governo D’Alema - succeduto a quello di Prodi – retto anche dai Comunisti Italiani e dai Verdi. Il resto è noto, pur di non perdere la poltrona si bombardò con l’uranio impoverito i Balcani.

    Gli stessi “Rifondaroli” alla gogna di una decina di anni fa ora – assieme al resto della maggioranza, PDCI in particolare – si sono lanciati al denigrazione del senatore dissidente. Alle varie offese personali che sono state pronunciate, subito dopo la votazione, è arrivata puntuale la fatidica accusa “di volere consegnare il paese a Berlusconi”, come se piegarsi al Vaticano, agli Usa e al volere/strapotere di confindustria fosse meglio.

    Certo. Papa Raztinger sembra quasi un ministro aggiunto. Gli Usa ci trattano a loro uso e consumo: allargamento base Nato a Vicenza e guerra in Afghanistan. D’Alema, lo si può anche capire, che va alla marcia della pace e poi fa bombardare la ex Jugoslavia, quindi, la coscienza sporca c’è già. Ma che Rifondazione comunista voti il rifinanziamento alla missione in Afghanistan invece, di proporre di destinare quelle ingenti risorse magari per qualcosa di sociale (scuola, case, ecc.) è piuttosto anomalo è inammissibile. Riguardo a confindustria poi, basti pensare che nel programma di governo era prevista l’abolizione della famosa Legge 30. Solo a nominare una sua variazione Montezemolo salta dalla poltrona. È stata modificata? Nel senso inverso però, con un aumento delle ritenute in busta paga per chi lavora con il contratto a progetto. Di conseguenza, caro precario guadagni ancora di meno.

    Un ultimo appunto. Caro presidente Napolitano quando lei dice che le decisioni non vengono prese dalla piazza, si ricordi bene, che è proprio quella piazza che le ha permesso per tanti anni di fare il politico, ma soprattutto è sempre quella piazza che delega i suoi rappresentanti ed ha tutti i diritti di protestare quando le proprie deleghe vengono disattese.

    Giuseppe Scaliati

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