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Verona: dichiarazione di autosospensione dal partito della Rifondaione Comunista

(2 Marzo 2007)

Gli avvenimenti politici dell’ultima settimana hanno causato forti tensioni all’interno del partito culminate con la misura dell’allontanamento (un eufemismo per non dire espulsione) del compagno Turigliatto.

Le motivazioni addotte dalla Direzione Nazionale, pur riconoscendo “il fatto che il voto del compagno Turigliatto non sia stato determinante” nella sconfitta al Senato, parlano di “una gravissima lesione dell'immagine pubblica del partito.”

Lo si accusa inoltre di aver usufruito di “una posizione di privilegio per praticare una separatezza che aggrava la crisi della politica” spostando “la sede delle decisioni da quelle della partecipazione democratica a quelle dell'autoreferenzialità istituzionale.”

Infine la Direzione Nazionale afferma che il comportamento del compagno Turigliatto ha “causato un vulnus non rimarginabile”, aggiungendo che “c'è una estraneità ed un’ incompatibilità con la comunità politica di Rifondazione Comunista.”

Considerate e discusse queste motivazioni riteniamo invece che la vera incompatibilità sia tra le posizioni assunte dal partito con il voto favorevole alla mozione sulla politica estera del Governo Prodi e il programma storico del PRC. L’aumento vertiginoso delle spese militari, la permanenza dell’esercito italiano in Afghanistan almeno fino al 2011 e il supporto logistico alla guerra con la nuova base USA a Vicenza, segnano infatti una profonda rottura con una qualsiasi pur blanda opzione di sinistra e di pace.

Respingiamo inoltre le accuse di autoreferenzialità e autismo politico, rappresentati piuttosto dall’incoerenza tra i comportamenti, le scelte istituzionali e gli intenti sociali propagandati. Sono queste le cause della disgregazione della politica che non possono che favorire la demoralizzazione e la disgregazione dei movimenti che si vorrebbero costruire.

Inaccettabile è poi il linciaggio mediatico e politico, alimentato soprattutto da Rifondazione Comunista, che dipinge il compagno Turigliatto come ideologico e irresponsabile. Se non si recupera l’unità tra azione e coscienza la politica è destinata ad essere una pura tecnica di esercizio del potere.
Per questi motivi, come militanti del Partito della Rifondazione Comunista, ritenendo inaccettabile quanto deciso e portato avanti dalla Direzione Nazionale ci autosospendiamo a partire da domani mercoledì 28 febbraio, fino a quando non verrà ritirata la misura dell’espulsione contro il compagno Turigliatto.

Verona, martedì 27 febbraio 2007

FIRMATARI (tutte/i delle/dei Giovani Comuniste/i):
Chiara Pavan
Marco Pettenella
Andrea Tumicelli
Enrico Bertelli
Silvio Grando
Laura Fattori

Fonte

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