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I nervi scoperti della sinistra di governo riproducono la pratica della delazione e della menzogna

(16 Marzo 2007)

Dobbiamo constatare come oggi i partiti della sinistra fanno a gara per dimostrare la loro lealtà al governo, accettando politiche che colpiscono i lavoratori e che supportano l'arroganza del neo-colonialismo italiano, viene quindi bandito ogni dissenso reale. Lo sminuire anche da parte istituzionale le mobilitazioni popolari, le ultime dichiarazioni di Napolitano, andavano in questa direzione, sono segnali pericolosi.
I partiti della cosidetta sinistra antagonista, si accusano vicendevolmente di presunto estremismo. Le minoranze interne, sono per lo più zittite e criminalizzate. Si assiste così a quel fenomeno che indicavamo nel binomio cooptazione-repressione: quando non arriva il "rinsavimento e l'appiattimento al tatticismo" si arriva agli insulti, alle botte, alle espulsioni.
Vi sono dentro i partiti dibattiti dove le sinistre "rinsavite" per difendersi dall'accusa di disturbare il manovratore, e per mantenere un ruolo ormai ridotto al lumicino, riversano il loro odio, disprezzo contro tutti quei compagni e compagne che hanno fatto una scelta di indipendenza rispetto all'attuale quadro politico.
Non possiamo fare a meno di constatare come i metodi utilizzati per attaccare posizioni che si pongono in maniera autonoma dal governo abbiano bisogno di tristi pratiche che ci riportano alla memoria gli aspetti più deteriori del PCI: "la caccia agli untori". Dove la menzogna prende posto del dibattito politico.
Non vogliamo generalizzare ma in questi ultimi giorni si sono susseguiti episodi di criminalizzazione e delazione – ultimo una lettera degna dei tempi bui di trenta anni da parte di militanti del PdCI bolognese - che riteniamo gravi. Ai compagni di Bologna della Rete dei Comunisti va la nostra solidarietà, così come a chi in questi giorni ha subito l'isterica reazione della "sinistra" di governo sul piano nazionale e su quello locale.
La scelta dei partiti della sinistra “radicale” di appoggiare e divenire essa stessa paladino delle linee guida del governo, è oggi davanti a tutte le sue contraddizioni e i nervi diventano scoperti, portando a reazioni scomposte, sentore di un malessere profondo e di un buio di prospettive che rende ciechi.
Quando non vi è smarrimento, in queste aree, vi è una lucida consapevolezza di essere i tutori dell'ordine a sinistra coprendo con calunnie e vuoti slogan la pochezza delle promesse di prospettiva democratica dell'attuale governo.
Oggi viviamo una fase, dove l'indipendenza dei movimenti, la capacità di reazione e mobilitazione del movimento sociale e sindacale, l'analisi e i progetti del movimento comunista sono visti come fastidiosi elementi che possono turbare il percorso e la strategie dell'attuale compagine governativa.

Il coordinamento nazionale della Rete dei Comunisti

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