">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Pomigliania

Pomigliania

(24 Giugno 2010) Enzo Apicella
Mentre la Lega rilancia la secessione della Padania, gli operai di Pomigliano fanno fallire il plebiscito richiesto dalla Fiat.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

Crema - I sindacati di base: giù le mani dal tfr dei lavoratori

Ieri di fronte alla Cgil la conferenza stampa del Comitato sostenuto dai sindacati di base. Lunedì prossimo la tappa a Crema. Poi due assemblee a pubbliche.

(11 Marzo 2007)

(a.r.) “Giù le mani dal Tfr”. Questo lo slogan utilizzato dal Comitato provinciale contro lo scippo del Tfr (promosso dai sindacati extra-confederali ed auto organizzati SDL (ex Sincobas) CUB, A.L. Cobas-CUB, Slai Cobas), per esprimere il proprio dissenso rispetto alla riforma relativa al trattamento di fine rapporto che, prevista dall’ex ministro Maroni e confermata dal governo Prodi, prevede che entro il 30 giugno prossimo i lavoratori debbano scegliere dove collocare il proprio Tfr. Ieri i rappresentanti del comitato, guidati da Fulvio Di Giorgio, hanno organizzato una conferenza stampa di fronte alla sede della Cgil, in via Mantova, per testimoniare anche il proprio dissenso verso i sindacati confederali che quella riforma non hanno ostacolato. Il comitato contro lo scippo del Tfr organizzerà una conferenza stampa analoga a quella che si è svolta ieri a Cremona anche a Crema, lunedì prossimo, 12 marzo. Mentre sempre sul tfr, verranno organizzate due assemblee pubbliche: la prima venerdì 23 marzo, alle ore 21, presso la sala Cisvol in via San Bernardo 1 e la seconda a Crema, sabato 24 marzo, alle ore 15,30, presso la sede della Provincia di via Matteotti 39. Mentre il 30 marzo è previsto uno sciopero generale “contro lo scempio della pubblica amministrazione”. Ieri pomeriggio, dunque, il Comitato provinciale contro lo scippo del Tfr si è riunito per denunciare «la vergognosa aggressione al salario differito, messa in atto dal governo Prodi-Bertinotti e da Cgil, Cisl e Uil. Il rendimento del Tfr è sicuro – dichiarano i sindacati di base – quello del fondo pensione è a rischio e non prevedibile. Il Tfr in azienda è rivalutato annualmente nella misura fissa del 1,5% più il 75% per ogni punto di aumento dei prezzi. Nei fondi pensione, invece, il Tfr è un investimento a rischio. Il Tfr versato ai fondi pensione è per sempre e non può essere revocato». Secondo Fulvio Di Giorgio « è vergognoso che a livello dei media siano stati spesi 17 miliardi di lire per pubblicizzare i fondi pensione e, contestualmente, vi sia stato un silenzio totale rispetto alle posizioni dei tanti che sono contrari alla destinazione dei loro Tfr ai fondi pensione. Miliardi e miliardi di vecchie lire spesi per pubblicizzare una scelta che riteniamo deleteria e che provocherà anche l’affossamento delle pensioni pubbliche. Allo stesso tempo, chi vorrebbe dire no a tutto questo viene isolato, perché non gli si dà alcuna possibilità di esprimere il proprio parere. Registriamo e denunciamo una sistematica campagna informativa tesa a disinformare sui rischi del trasferimento ai fondi pensione del Tfr. Per non parlare – continua Di Giorgio – del gigantesco conflitto di interesse di chi induce i lavoratori a scegliere i fondi pensione, salvo omettere che, a vario titolo, ha o ha avuto a che fare con i fondi pensione stessi. E che dire del fatto che il deficit dell’Inps, a dispetto di quello che viene detto, è assolutamente inesistente? L’Inps, nel 2004 era in attivo per 5,26 miliardi di euro. Nel 2006 l’attivo era stato di 2,3 miliardi di euro e lo stesso attivo si era avuto nel 2005. La difesa del Tfr – conclude Di Giorgio – serve a difendere una parte del nostro salario ».

Quotidiano “La Cronaca” di Cremona” sabato 11 marzo 2007

4856