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Referendum contro la svendita del patrimonio pubblico a Casalpusterlengo (Lodi)

(30 Marzo 2007)

McPCL del lodigiano, insieme al comitato promotore di Casalpusterlengo, festeggiano per avere raggiunto le firme necessarie al referendum contro la svendita del patrimonio pubblico.
L'impegno, ora, è quello di vincere la consultazione referendaria.
Una vittoria che il nostro movimento investirà per far avanzare la lotta contro le privatizzazioni e le speculazioni edilizie.

SONO STATE RITENUTE VALIDE LE OLTRE 1200 FIRME RACCOLTE DAL COMITATO PROMOTORE

Il comune ammette il referendum
La città deciderà sui beni pubblici

Milleduecentotrentadue firme valide: il comune ammette ufficialmente la consultazione referendaria. I cittadini di Casale potranno dunque esprimere il loro parere sulla “epocale” alienazione di proprietà pubbliche. La giunta di Angelo Pagani intende mettere in vendita gli immobili di piazza Repubblica (sedi dell'ufficio tecnico, della polizia locale e del Centro di formazione professionale), l'attuale sede della casa di riposo e l'area “Miga”, al fine di rivitalizzare il centro storico della città e sostenere i costi di costruzione della nuova, imponente Rsa. Una strategia contestata dal Partito dei lavoratori comunisti, attorno al quale è nato il comitato referendario che ha raccolto le firme: la soglia dei 1200 consensi sembrava un'impresa difficile ed invece è stata raggiunta piuttosto agilmente, stando a quanto dichiara il consigliere comunale Leopoldo Cattaneo.

Solo il 2 per cento delle firme non è stato ritenuto valido per motivi amministrativi (errori di compilazione o eventuali variazioni di residenza): dopo l'ok degli uffici, venerdì scorso, la giunta ha emanato il parere definitivo per l'ammissibilità del referendum.

Sul campo non ci sono ancora date ipotizzabili, mentre si aprono ufficialmente i commenti e le valutazioni: «Ovvia soddisfazione spiega Cattaneo ; dare voce ai cittadini su una questione così importante è stato, da subito, uno degli obiettivi principali. Non è finita: ora cercheremo di convincere gli elettori ad opporsi ad una politica di alienazione che riteniamo profondamente sbagliata». Di più, per il momento, il segretario del Plc non dice: «Mi sembra giusto attendere la comunicazione ufficiale del comune; poi presenteremo un calendario di iniziative». Il sindaco Pagani si dice a sua volta sereno: «Ritengo si possa rivendicare una dimostrazione di civiltà e di democrazia. Come è noto, siamo su posizioni ben diverse in merito alla questione delle alienazioni, eppure la giunta non ha fatto nulla per ostacolare il cammino del referendum. Se la cittadinanza richiede di potersi esprimere su una vicenda, è giusto che ciò avvenga ». Anche sugli esiti della consultazione, il primo cittadino è fiducioso: «Il referendum costituirà un'ulteriore occasione per spiegare ai casalesi cosa intendiamo fare». Il referendum sarà ovviamente di natura consultiva, ma ciò non toglie che i suoi effetti possano essere importanti: Cattaneo e compagni sono chiamati ad un nuovo compito non facile, quello di sensibilizzare i cittadini sulla partecipazione al voto, sperando di conseguenza di allargare il consenso alla loro posizione. Sarà poi curioso verificare il comportamento delle altre forze politiche, specie quelle di maggioranza: il consiglio agli elettori sarà quello di partecipare e di respingere il quesito, oppure di organizzare una gita al mare? Un mezzo vincitore, intanto, l'intera vicenda già ce l'ha: si tratta dello stesso Cattaneo, che ha ottenuto una notevole vetrina in vista delle prossime amministrative, quando dovrà soffiare a Rifondazione comunista il ruolo di rappresentante dell'estrema sinistra casalese.

Pa. Mi.
Articolo dal “Cittadino” (giornale del lodigiano) del 6-3-2007

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