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Eurispes: salari più bassi d'Europa

(30 Marzo 2007)

Abbiamo i salari più bassi d'Europa. Adesso che Eurispes ha ufficializzato i dati, siamo più felici. Se prima ne avevamo una percezione vaga ora ne abbiamo la certezza assoluta. La fatidica frase - non arrivo a fine mese - non è e non era una novità. Da quanto tempo lo sentiamo, lo ripetiamo e lo viviamo sulla nostra pelle?
Ma adesso lo dice Eurispes e tutti ne discutono. Popolo bue!
Il periodo preso in considerazione da Eurispes è quello tra il 2000 e il 2005, nel quale la crescita salariale italiana ha avuto incrementi irrisori.
Siamo alla penultima posizione rispetto agli altri paesi del vecchio continente seguiti dal Portogallo. Un primato negativo che enfatizza maggiormente l'arretratezza delle nostre politiche salariali. Il nostro salario è cresciuto nei cinque anni del 13,7% contro una media del 18% europea.

E se le nostre buste paghe hanno un'impercettibile crescita, il resto lo fa il tasso d'inflazione. Tre punti in più d'inflazione ufficiale nel 2000 rispetto al salario. Il che significa che il potere d'acquisto è nettamente inferiore rispetto alle dinamiche salariali.

Se fino a poco prima delle elezioni si parlava di redistribuzione dei salari, anche attraverso la lotta all'evasione fiscale, (stimata attorno ai 150 miliardi di euro), oggi la situazione non è cambiata di molto nelle tasche dei lavoratori. Il tanto blasonato cuneo fiscale, molto più alto nella nostra penisola, non è diminuito.

La politica continua ad essere complice e assoggetata dal diktat neoliberista. La Confindustria e gli organsimi internazionali, (quali Banca Mondiale, Fondo monetario internazionale, ecc), dettano gli indicatori economici a cui la politica deve obbligatoriamente ispirarsi. Parametri fondati esclusivamente sull’aleatoria evoluzione economica per la quale ogni paese nutre la speranza di essere ricosciuto come "avanzato", a passo con i tempi. Niente di più fuorviante.

Ma non finisce qui. Ieri il commissario dell’Unione Europea agli Affari economici Joaquin Almunia, ha sollecitato l’Italia alla moderazione salariale. Cosa rispondere a un invito del genere, se non quello di nominarlo con la più alta onerificienza di - lavoratore ad honorem - . Paga di 600 euro al mese vita natural durante.
Se così fosse, sono sicuro ritornerebbe sui suoi passi e lascierebbe le sue affermazioni cadere nel vuoto.

Alessandro Ambrosin

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Commenti (1)

una domanda

Anche le statistiche ci dicono che i salari italiani sono i più bassi d'Europa. che dire dei profitti? E di quel rapporto chiave tra profitti e salari nel quale si può scomporre il PIL? Soprettutto sarebbe importante conoscere la dinamica di tale rapporto negli ultimi 20 anni. Come mai in rete non riesco a trovare nulla al proposito? Qualcuno mi può aiutare?
Grazie

(24 Dicembre 2007)

Giuliano Cappellini

giu-cap@email.it

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