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Emergenza ceneri...

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(17 Aprile 2010) Enzo Apicella
La nuvola di ceneri del vulcano Eyjafjallajokull arriva sull'Italia. A Roma manifestazione in solidarietà a Emergency

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Contro la guerra imperialista, per l’alternativa di classe

(5 Aprile 2007)

Il mese scorso il Parlamento italiano, trasversalmente a centrodestra e centrosinistra, ha approvato l’ampliamento della base militare di Camp Ederle nella città di Vicenza. Passaggio preliminare al rifinanziamento più complessivo delle missioni militari italiane all’estero, di contro gli interessi e i sentimenti antibellicisti diffusi nella la maggior parte del popolo italiano.
In questa contrapposizione tra ceto politico “bipartizan” e istanze popolari la cosiddetta “sinistra radicale” di governo perde qualsiasi margine di manovra, limitandosi ad un timido quanto imbarazzante “dissenso di bandiera”. Nessun partito ha fatto alcunché contro il rifinanziamento delle missioni in Afghanistan e in Libano, contro lo scippo del TFR, contro la finanziaria “lacrime e sangue”, contro l’aumento delle spese militari e contro le tante altre misure antipopolari portate avanti da questo governo in perfetta continuità con quello precedente.
La trasversalità delle scelte politiche, gli opportunismi e le doppiezze di un ceto politico “pacifinto”, gli ulteriori “sacrifici” chiesti al Paese, la stessa strategia della tensione promossa nuovamente dallo Stato, non a caso proprio in questo periodo, con la criminalizzazione esplicita delle avanguardie operaie e, più in generale, delle sacche di resistenza sociale ancora attive, determina la portata dei compiti di fase che il Movimento contro la Guerra ha di fronte.
Il rifinanziamento delle nuove manovre di posizionamento militare geostrategico in Italia e nell’area mediorientale rispondono alle esigenze del Capitale di aprirsi nuovi varchi di mercato in aree tradizionalmente interdette alla penetrazione capitalistica e garantirsi un comodo approvvigionamento di risorse energetiche e materie prime e prefigurano, pertanto, nuovi scenari di ulteriori tensioni di guerra. Così al movimento stesso sta l’elaborazione di strategie alternative in grado di reggere il confronto con l’altezza della minaccia in atto.
Un incisivo contrasto alle politiche imperialiste e guerrafondaie altro non potrà fare che proseguire, coerentemente, la battaglia politica e culturale antimilitarista, libera dalla sindrome del “governo amico”, avendo ben chiaro che la manifestazione nazionale contro la Guerra, così come quella recente contro il Dal Molin militare siano solo un passaggio della lotta più generale contro le conseguenze della tutela degli interessi capitalistici. È per questa ragione che consideriamo all’ordine del giorno la ricomposizione di un coordinamento unitario delle forze coerentemente antimperialiste, autonomo e di classe, al fine di affrontare una stagione di lotte risolute e indipendenti orientate sulla base degli obiettivi storici, tattici e di fase, della Pace e della Giustizia Sociale, l’una condizione indispensabile dell’altra.

1:Per il ritiro di tutti i contingenti militari italiani da tutti i Paesi occupati

2:Per il risarcimento di tutte le popolazioni civili colpite e danneggiate

3:Per la Chiusura di tutte le basi militari americane su territorio italiano

4:No alla Guerra come mezzo di risoluzione di affari internazionali

Lotta allo sfruttamento ed alla guerra imperialista dei padroni sono una cosa sola!

i GC Vibo Valentia che hanno aderito a Unità Comunista

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