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(4 Aprile 2011) Enzo Apicella

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(La tolleranza zero)

Contro la campagna xenofoba della Giunta Moratti

solidarietà internazionalista coi lavoratori immigrati

(18 Aprile 2007)

Gli scontri di giovedì in via Paolo Sarpi sono il risultato di una deliberata campagna xenofoba della Giunta comunale milanese, tesa a guadagnare voti fomentando le ideologie razziste e quindi le tensioni tra italiani e immigrati.

Hanno riesumato una legge fascista contro i barboni (divieto di trainare carrelli lungo i marciapiedi per non insudiciare i passanti) applicandola contro i commercianti all'ingrosso di via Paolo Sarpi/Canonica, fino a rendere impossibile lo svolgimento della loro attività, per la quale hanno avuto regolare licenza, e hanno pagato consistenti buonuscite ai commercianti italiani. La trasformazione della zona di via Sarpi in isola pedonale sancirebbe la loro definitiva espulsione dal quartiere.
Negli ultimi mesi la Giunta ha accresciuto in maniera insopportabile la pressione quotidiana sui cinesi della zona sguinzagliando decine di vigili e poliziotti, dando loro mano libera nel compiere arbitrii, soprusi, vessazioni, anche pestaggi nei confronti di chi si oppone - sono arrivati a multare e sequestrare l'automobilina di un bambino cinese! - fino a che l'ultima goccia (la multa più la minaccia del ritiro della patente per un'auto in sosta vietata) ha fatto traboccare il vaso.
La chinatown milanese si è ribellata a ciò che ha giustamente visto come deliberata discriminazione e aggressione (in corso Buenos Aires o in viale Padova non ci sono torme di vigili ad impedire l'uso di carrelli per lo scarico delle merci).

Non siamo interessati alla difesa degli interessi commerciali in quanto tali, italiani o cinesi che siano. Ci stanno più a cuore i lavoratori proletari, e tra essi in particolare i milioni di immigrati da ogni parte della Terra che a Milano come in tutte le città e le campagne d'Italia svolgono i lavori più ingrati con le paghe più basse e in condizioni spesso disumane, sfruttati da padroni senza scrupoli, siano essi italiani, cinesi o di qualunque altra nazionalità.
La legge anti-immigrazione Bossi-Fini non fa che incentivare questi fenomeni costringendo nell'illegalità molti immigrati che vogliono lavorare, e obbligandoli così ad accettare lavori in nero senza alcuna protezione legale.
Ora la campagna xenofoba e razzista anti-immigrati e anti-cinesi, scatenata dalla Giunta milanese e amplificata dai mass media è tesa proprio ad accrescere la cappa di oppressione e di isolamento sulle decine di migliaia di immigrati cinesi presenti a Milano, ostacolandone l'integrazione.
È compito dei comunisti contrastare e rovesciare questa campagna, promuovendo la solidarietà internazionalista e antirazzista.

Non bandiere italiane contro bandiere cinesi,
tutti con la bandiera rossa dell'internazionalismo proletario!


Lanciamo un invito a tutti coloro che vogliono impegnarsi in questa direzione a coordinarci per le iniziative da portare avanti. Scrivere a: redazione@paginemarxiste.it

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