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(26 Ottobre 2012) Enzo Apicella
Una ricerca del ministero della Salute indica che a Taranto le morti per tumori sono nettamente al di sopra della media

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(Il saccheggio del territorio)

Ucciso dal cancro Vincenzo Cannavaciuolo, il pastore di Acerra che lotto’ contro la diossina e l’inceneritore.

(20 Aprile 2007)

Avevamo già appreso, nei giorni scorsi, dell’improvviso manifestarsi di quella maledetta malattia diventata oramai una vera e propria patologia antisociale del moderno capitalismo.

E’ morto, mercoledì 18 aprile, Vincenzo Cannavaciuolo di 59 anni, meglio conosciuto come “il pastore di Acerra”.

Vincenzo divenne noto fin dall’alba del 17 agosto 2004 quando un blitz della polizia smantellò un tranquillo presidio che da un anno circa stazionava sui suoli del comune di Acerra che erano stati destinati per realizzare un mega impianto di termovalorizzazione dei rifiuti. Vincenzo da quella giornata assieme alle sue pecore, un gregge di quasi 3000 pecore che si assottigliavano quotidianamente perché infettate dalla diossina che ammorba l’aria ed i suoli di Acerra e dei comuni limitrofi, era stato sempre in prima fila in tutte le mobilitazioni che la comunità locale ha prodotto contro l’imposizione autoritaria di questo mostro.

Un ennesima nuova forma di produzione di morte che si somma al micidiale mix di inquinamento in cui si intrecciano i milioni di tonnellate di rifiuti urbani, quelli tossici delle eco/mafie, quelli “legali” della ex fabbrica della Montefibre e gli scarti di lavorazioni di ogni tipo.

Vincenzo lo ricordiamo, particolarmente, durante quella afosa domenica del 30 agosto 2004 quando un enorme dispositivo militare, che rispondeva politicamente ed operativamente a Bassolino ed all’allora Commissario Straordinario ai Rifiuti, il Prefetto Catenacci, si scatenò contro una colorata ed allegra manifestazione di popolo che voleva circondare il sito del termovalorizzatore.

Rammentiamo la sua rabbia, unita a quella dei suoi figli, anche loro sempre presenti nelle lotte, quando esercitava il leggittimo diritto di resistenza contro i manganelli e l’uso selvaggio dei gas urticanti e tossici da parte dei celerini. Ed abbiamo fisse nei nostri occhi, le paradossali ma tragiche immagini, di quando invase con il suo gregge infetto il Centro Direzionale di Napoli o quando scaraventò una pecora morta e puzzolente su un drappello di finanzieri in assetto antisommossa che presidiavano un varco al cantiere del termovalorizzatore.

Ma la morte (o meglio l’assassinio annunciato) di Vincenzo o’ pastore ci parla delle migliaia di vittime per cancro che avvengono nel cosiddetto triangolo della morte, tra i comuni di Acerra, Marigliano e Nola. Una silenziosa, quotidiana, mattanza, certificata, persino dalle locali Aziende Sanitarie Locali, che entra in tutte le case, in tutte le famiglie sconvolgendo per sempre vite ed affetti. Una ecatombe ignorata dai grandi media nazionali subalterni ai poteri forti economici, a quelli “criminali e puliti” ed alle lobby finanziarie “dell’inquinamento e del disinquinamento”

Questo ennesimo omicidio ci segnala, ulteriormente, alcune questioni che vanno affrontate risolutamente:

- da un lato occorre rafforzare, generalizzare e coordinare tutte le resistenze popolari che in Campania come altrove si oppongono, a vario titolo, alle politiche, sia del governo centrale che delle amministrazioni locali, che stanno devastando i territori. Una manomissione affaristica, speculativa ma, soprattutto, profondamente invasiva sotto il profilo della qualità della salute e dell’intera vita. Contro questo articolato processo sosteniamo la prossima manifestazione nazionale del 19 maggio a Napoli, proposta dall’Assemblea della popolazione di Serre (Salerno), la quale chiama alla protesta i comitati, i collettivi, le associazioni che si battono contro questi scempi. Una chiamata di piazza che può rendere visibile e palpabile concretamente quel patto di mutuo soccorso tra le resistenze da molti evocato ma che abbisogna di rappresentarsi pubblicamente in maniera forte ed organizzato nel vivo dello scontro;

- dall’altro – e le vicende come quelle dei Vincenzo di ogni parte del mondo sono autentici moniti collettivi – bisogna porsi il problema di una alternativa radicale al capitalismo, ai suoi modelli di sviluppo (e di cosiddetto sottosviluppo) ed al suo procedere convulso, parossistico ed antisociale. L’infarto ecologico del pianeta, gli effetti che produce e che produrrà, sono questioni dirimenti attuali, dell’oggi e non di un improbabile domani. Battersi ed interrogarsi per un superamento del capitalismo, organizzarsi per affermare un….altro mondo possibile non è una nefasta utopia o una iscrizione nel libro dei sogni ma diventa – sta diventando – una urgenza insopprimibile per il futuro dell’umanità.

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Commenti (1)

Questione rifiuti, tossici e non.

Le mie più sincere condoglianze alla famiglia Cannavacciuolo. Con Vincenzo ebbi modo di parlare, quando portò le sue pecore al Centro Direzionale di Napoli. Fui una delle poche persone a domandargli cosa stesse succedendo, dandogli così la possibilità di esporre le sue argomentazioni e far conoscere agli ignari astanti le ragioni di quella sua eclatante manifestazione.

E' stato quell'episodio, più di ogni altra cosa, che mi ha spinto ad unirmi al comitato civico Allarme Rifiuti Tossici di Napoli, di cui faccio ormai parte da vari mesi.

Voglio qui cogliere l'occasione per pubblicizzare un evento istituito dal comitato del quale sono membro, e dall'Assise di Palazzo Marigliano di Napoli: lo "spazzatour".

Martedì 20 marzo 2007, una delegazione della "Stampa Estera", accompagnata da un gruppo di esperti e rappresentanti delle Assise di Palazzo Marigliano di Napoli, del Comitato Allarme Rifiuti Tossici e dei comitati campani per la difesa della salute e dell'ambiente, si è recata in Campania per un viaggio inchiesta in alcuni dei luoghi (Lo Uttaro, Marigliano, Nola, Acerra, Caivano) del disastro ambientale e sanitario legato allo sversamento criminale di rifiuti tossici e alla fallimentare gestione del ciclo dei rifiuti urbani. Il viaggio si è concluso a Serre (SA), sito di grande pregio paesagistico e ambientale, sede di un'importante Oasi naturalistica del wwf e attraversato dal fiume Sele, già interessato da diverse discariche legali ed illegali, che è stato scelto dal Commissariato di Governo Bertolaso per una nuova discarica di rifiuti.

Il filmato dello spazzatour, estratto dalla trasmissione "Ambiente Italia" del 31 Marzo 2007, lo si può guardare qui: http://www.youtube.com/watch?v=CPbDwrWh49g

E' importante, per far capire meglio in che situazione versa la nostra Italia, riportare quali sono state le uniche reazioni istituzionali a quest'evento. Due, le principali dichiarazioni.

Una congiunta, rilasciata dagli Assessori al Turismo della Regione (Di Lello), della Provincia (Martano) e del Comune (Valente) che hanno dichiarato che il viaggio inchiesta lede l'immagine della Campania e lede il futuro dell'economia turistica, che con ogni probabilità abbiamo rovinato la stagione turistica 2007: "Questa volta temiamo che l'effetto delle copertine a noi riservate in tutto il mondo non sarà benefico". Maggiori informazioni potete trovarle qui: http://www.denaro.it/go/a/_articolo.qws?recID=269180

L'altra dichiarazione è giunta dal commissario straordinario e capo della protezione civile Guido Bertolaso, il quale a Caserta, il 31 marzo 2007, in un incontro al Teatro Comunale, davanti a cittadini, tv e giornali, ha affermato: "Quello che non accetto, se mi permettete, è il discorso di fare la spia. Mi dà fastidio, per non usare termini più volgari, andare a chiamarsi i giornalisti della stampa estera, portarli in giro in questa regione, fargli vedere gli aspetti negativi di questa regione, come se qua in questa regione facesse tutto schifo, ci fossero solamente tutta una serie di problemi, ci fosse il malaffare, e ci fosse una serie di problemi. Questi problemi qua dobbiamo essere noi a risolverceli in casa, non dobbiamo andare a chiamare gli stranieri, per vederci poi in prima pagina sui giornali tedeschi e francesi, questo è il senso dello Stato, vi dovete tutti rimboccare le maniche e assumervi da parte vostra le responsabilita, voi fate solamente chiacchiere, anche se io rispetto... (finale della frase non comprensibile nella registrazione)."

Ecco, questi sono i politici e le istituzioni con le quali abbiamo a che fare, noi in Campania ma ugualmente tutti in Italia. Par quasi che i criminali siam stati noi, che abbiam semplicemente fatto vedere le cose come stanno, noi saremmo quelli che han rovinato la stagione turistica, quelli colpevoli se dovessero diminuire le esportazioni di mozzarella di bufala, quelli con i quali i proprietari degli stabilimenti alberghieri dovranno prendersela se dovessero calare i turisti. Noi, non loro, che hanno consentito che questo scempio avesse luogo durante questi ultimi 20 anni!

Se non altro, bisogna ammettere che ci vuole una bella faccia tosta a dire cose del genere.

Ulteriori informazioni sullo "spazzatour" le si possono reperire qui:
http://beppegrillo.meetup.com/10/messages/boards/view/viewthread?thread=2924621

(22 Aprile 2007)

Fabio - comitato Allarme Rifiuti Tossici di Napoli

spazzatour@gmail.com

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