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(31 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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    Cene e Pensioni

    (2 Febbraio 2007)

    Non c’è giorno che non ci ricordino che per salvare la Patria, per restare in Europa, per garantire un futuro ai giovani, che l’unica strada è quella di aumentare l’età pensionale e di ridurre il rendimento delle pensioni.
    Che il fondo pensioni, se si scorporasse il capitolo improprio dell’assistenza sia in attivo sembra non interessare a nessuno, come altrettanto dei 40 miliardi di € l’anno di evasione contributiva. L’imperativo è tagliare, tagliare, tagliare.
    L’operazione sul Tfr, del resto, è funzionale a spostare ingenti risorse verso la previdenza complementare e poter assestare colpi più pesanti alla previdenza pubblica.
    Il Ministro Damiano continua a dichiarare che non intende aumentare l’età Pensionabile (cosa già fatta dal precedente governo) e Lascia intendere che si potrebbe intervenire con delle correzioni allo scalone (non si sa ancora di che si tratti), ma si guarda bene dal ritirare le pretese sulla riduzione dei coefficienti di rendimento.

    Ha forse in mente di proporre uno scambio tra una “riduzione della pena” sull'età pensionabile (magari di un 58/59 anni) e la riduzione dei rendimenti????

    Nei giorni scorsi si sono visti a cena rappresentanti del Governo e i tre segretari generali di Cgil-Cisl-Uil, dove, a detta degli stessi protagonisti, si sarebbe messa a punto una agenda di incontri e tavoli da attivare sui diversi argomenti, ma che non si sarebbe discusso di merito. Sarà andata proprio così???

    Compito di Cgil Cisl Uil dovrebbe essere quello di spiegare ai lavoratori quanto comunicato dal Governo, avviare una discussione nei luoghi di lavoro per decidere con quale posizione e con quale piattaforma sindacale andare al Confronto con le altre controparti e solo dopo avviare il confronto.
    In realtà nessuno sa quale siano state le richieste (unitarie?) del Governo e tanto meno nessuno sa con quali idee il nostro sindacato si appresti alla trattativa.
    Sappiamo solo che ad una cena hanno deciso di parlare di noi e di decidere cosa è meglio per noi.

    Bisogna pretendere la sospensione di qualsiasi disponibilità sindacale all'apertura di qualsiasi tavolo senza che prima sia stata data la possibilità ai lavoratori di discutere e di decidere con quali posizioni e con quali richieste andare al Confronto con Governo e Confindustria.

    E’ necessario, da tutti i luoghi di lavoro, far sentire la voce dei lavoratori e dei delegati, pretendere la convocazione delle assemblee.

    Nessuna trattativa si deve svolgere senza un preciso mandato dei lavoratori, nessun accordo senza la consultazione ed il voto referendario dei lavoratori.

    In questa partita non sono in gioco solo i nostri immediati interessi ma anche il modello si società, il ruolo, la collocazione ed il valore del lavoro nella società.

    La parola torni ai lavoratori,
    le pensioni non sono materia da trattare alle cene al lume di candela.


    Piemonte 29/01/07

    RETE28APRILE NELLA CGIL
    Per l’Indipendenza e la democrazia Sindacale

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