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Addio compagne

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(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
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Berti: not in my name

(24 Aprile 2007)

Inevitabilmente il 26 marzo 2007 è arrivata l’ora di dare a Cesare quello che è di Cesare, così Bertinotti si è beccato il frutto di quanto ha seminato, nulla di più.
Io sono molto d’accordo con i compagni che hanno avuto il coraggio, la generosità e l’intelligenza di protestare contro uno dei massimi responsabili della tragedia in cui la politica italiana è caduta.

Loro, i guerrafondai, ci accusano, l’accusa che ci viene rivolta è di essere contro la politica, e in un certo senso hanno ragione…siamo assolutamente e profondamente contro quella politica che non ha principi, i cui valori sono una melma di comportamenti che vanno bene per tutte le stagioni, per cui si pensa di essere pacifisti, ma nello stesso tempo si finanziano le guerre di rapina delle risorse altrui.

Per noi “antipolitici”la politica è passione, non poltrone, è coerenza tra il dire ed il fare, è soprattutto stare dalla parte degli oppressi, nel nostro paese e con gli oppressi nel resto del mondo.
Ad esempio: noi stiamo dalla parte dei palestinesi, senza se e senza ma, perché la Palestina è l’ingiustizia più profonda, non stiamo dalla parte di Israele che li opprime; non siamo dalla parte del governo italiano che attua un miserabile, vile, terrorista e criminale embargo.

Per noi la politica è stare dalla parte di chi resiste alle occupazioni militari, in Iraq, in Israele, come ieri contro i nazisti tedeschi, come oggi in Afganistan. I soldati italiani sono dalla parte degli occupanti, non sono i “nostri” soldati.
Tra le forze di occupazione americane, inglesi ed italiane e chi li combatte e li butterà fuori dalle loro terre, noi stiamo dalla parte di questi ultimi, senza se e senza ma.
E non perché noi siamo “antipolitici” o guerrafondai, ma semplicemente perché loro, i resistenti, hanno tutto il diritto di cacciarli dalle propria terra, diritto peraltro riconosciuto da tutte le istanze internazionali che non siano al puro servizio dei terroristi americani.

Abbiamo votato e fatto votare per Rifondazione Comunista perché era necessario cacciare Berlusconi e il berlusconismo, ma una volta al potere nulla è cambiato. Quelli che abbiamo votato e fatto votare hanno aumentato le spese militari, hanno impoverito le nostre condizioni di vita, hanno votato affinché la guerra di occupazione proseguisse, si sono resi complici dei massacri compiuti dai terroristi americani ed inglesi.
La loro è stata una finanziaria di guerra, contraria agli interessi dei lavoratori, che ha tagliato i trasferimenti agli Enti Locali, ha distribuito milioni di euro ai padroni attraverso il cuneo fiscale, le rottamazioni e gli investimenti per le industrie militari ad alta concentrazione tecnologica, ha aumentato del 13% le spese militari.
Quei parlamentari sono buffoni e assassini, esattamente come lo erano quelli del centro destra, semplicemente perché stanno facendo le stesse cose.
E ci sarebbero i lager (CPT), la famigerata legge Biagi, gli stipendi degli operai, le pensioni, la scuola ecc…ecc…
Domani non solo non li voteremo, ma faremo di tutto per non farli votare.

Ma siamo talmente “antipolitici” che a fronte dello schifo delle loro scelte non ci ritiriamo nel “privato”, il nostro impegno sarà tutto impostato per cacciarli via, migliorare le condizioni di vita nel paese, per ricostruire un movimento che porti avanti istanze di giustizia e libertà.

Noi siamo “antipolitici” perché per loro, i “politici” sono quelle associazioni, cooperative, centri sociali che per quattro soldi si sono venduti anima e corpo, per quattro posti di “comando” hanno cambiato pelle come e peggio dei serpenti e rubano soldi che dovrebbero andare ad altri.
Per loro i politici veri sono quelli come il presidente della Legacoop, Giuliano Poletti, che giustifica la gestione dei lager di stato (scusatemi se li chiamo ancora così i CPT, ma per me erano lager durante il governo Berlusconi e lo sono ancora adesso). Loro li gestiscono meglio!!!!
Ma di questo occorrerà parlarne ancora, sapere dove finiscono i soldi dei “progetti” internazionali, quanti arrivano nei paesi destinatari e quanti si fermano nei propri conti, e questo non è solo un compito nostro (antipolitici), ma ci auguriamo che anche i giornali (Manifesto, Liberazione), radio (Radio Popolare e consorelle) e televisioni (rainews24) se ne occupino.

P.S.: pochi giorni fa il governo del Prodi ha approvato definitivamente il finanziamento delle guerre in giro per il mondo, noi ribadiamo che chi fa le guerre è un assassino ed un terrorista. Può chiamarsi Prodi, D’Alema, Berlusconi, Menapace o persino Bertinotti.

Infatti, mentre si beccano le nostre radicali critiche arrivano per loro i ringraziamenti del boia Bush, quindi i deputati e senatori che hanno votato a favore del finanziamento della guerra possono stare contenti, il loro padrone è contento.

Francesco Giordano

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