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Earth day: emergenza climatica

(24 Aprile 2007)

Il 22 aprile, come ogni anno si è celebrato l'Earth Day, la Giornata Mondiale della Terra. Un appuntamento a cui hanno aderito 174 paesi nel mondo e che ha affrontato quest’anno l’emergenza climatica.L’evento, simbolo della sensibilità ambientale è giunto alla sua 27ma edizione.
La ricorrenza, che ebbe inizio nel 1970 negli Stati Uniti, fu lanciata da una proposta del senatore democratico Gaylord Nelson, che all’epoca invitò la popolazione a mobilitarsi per la tutela e salvaguardia del nostro pianeta. A quell’appello risposero circa 20 milioni di cittadini americani, dando vita all’Earth day.
Oggi, sapere che questa nobile iniziativa sia partita dagli USA ha del contradditorio. Difatti, gli Stati Uniti, nonostante le pressioni ambientaliste non hanno ancora firmato il protocollo di Kyoto.

Rispetto a 27 anni fa si è giunti alla conclusione certa che le variazioni della composizione atmosferica hanno innescato inevitabilmente alterazioni climatiche e hanno raggiunto un punto di gravità assoluta.

Da un rapporto redatto nel 2005 dall’Institute for Public Policy Research, dal Center for American Progress e dall’Australia Institute si è giunti alla conclusione che la situazione climatica ha raggiunto un punto di non ritorno, oltre il quale il cambiamento della temperatura globale avrà inevitabilmente conseguenze disastrose di massa. Dal 1750 la temperatura media globale ha subito un aumento di due gradi Celsius e nonostante sia apparentemente una piccola alterazione è sufficiente per provocare gravi perdite di raccolti, scarsità d’acqua, innalzamento dei mari e scomparsa delle principali foreste. Una minaccia per l’intero ecosistema.
L’accelerazione di innalzamento della temperatura media si attesta sullo 0,8 °C, ma entro dieci anni, da come dichiarano gli esperti si passerebbe all’1%.

James Lovelock, scienziato e promotore dell’Ipotesi Gaia, ha dichiarato che la biosfera non è più in grado di autoregolarsi e questo fattore è divenuto incontrollabile.
La calotta di ghiaccio artica, dalle osservazioni effettuate dal satellite, ha subito una riduzione del 20%. Se questo trend continuerà il ghiaccio dell’oceano artico sarà sciolto prima della fine del secolo.

I cambiamenti climatici innescati dalle temperature elevate avranno conseguenze devastanti per l’intero globo terrestre, e saranno imprevedibili, in quanto il riscaldamento globale non è un processo graduale e distribuito, ma un effetto differenziale sulle diverse zone della terra.
Sono purtroppo, dati di fatto realistici che non lasciano più spazio ad interpretazioni giustificatorie e fuorvianti. Un collasso annunciato.

Alessandro Ambrosin

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