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Comunicato Confederazione Cobas

(19 Novembre 2002)

Da Cosenza Pubblici Ministeri in vena di protagonismo o simpatizzanti di Forza Italia hanno sferrato un durissimo attacco contro il movimento antagonista. 20 compagni e compagne di Cosenza, Taranto, Napoli sono stati arrestati, tra essi 6 militanti della Confederazione COBAS (di cui due esponenti dell’Esecutivo Nazionale), militanti delle reti sociali antagoniste meridionali, di radio Gap, dei disobbedienti.

L’imputazione principale ha dell’incredibile: “cospirazione politica mediante associazione, al fine di turbare l’esercizio delle funzioni del governo, effettuare propaganda sovversiva, sovvertire violentemente l’ordinamento economico costituito nello Stato”, imputazione pescata dal codice fascista Rocco.

Gli arresti sono stati effettuati nel cuore della notte dalla Digos e dai Ros dei carabinieri, in questo caso incappucciati, che hanno perquisito, oltre ad abitazioni private, sedi della Confederazione Cobas e centri sociali; sono stati denunciati altri 22 compagni.

Gli arrestati sono stati trasferiti nelle supercarceri di Trani, gli uomini, e Latina, le donne; si vuole costruire addosso a loro l’etichetta di criminali incalliti o terroristi irriducibili.

Gli arresti erano in preventivo da tempo; magistratura e polizia hanno lasciato passare il Forum sociale europeo di Firenze -in cui il movimento antiliberista, in una straordinaria manifestazione, ha portato in piazza un milione di persone contro la guerra- per colpire per vendetta, con argomentazioni da ventennio e giuridicamente inconsistenti, il movimento e tentare di dividerlo tra buoni e cattivi.

E’ un dato incontestabile che nel Paese cresce il clima di mobilitazione sociale contro i licenziamenti alla Fiat (ma anche alla Marzotto, Cirio,…), contro la Finanziaria, contro la controriforma Moratti, contro i processi di privatizzazione e demolizione dello stato sociale messi in atto dal governo Berlusconi; cresce un fortissimo movimento contro la guerra preventiva e infinita di Bush-Blair-Berlusconi.

Nel contempo cresce un’area sociale autorganizzata, antagonista e anticapitalista, che rompe le logiche padronali, governative e della concertazione sindacale.

Il governo, il padronato, settori degli apparati polizieschi e giudiziari, puntano ad impedire il rafforzamento di quest’area anticapitalista, il processo di allargamento della sua internità alle mobilitazioni sociali e dei lavoratori, colpendola con la repressione, cercando di ghettizzarla e produrre la rottura all’interno del più generale movimento antiliberista.

Noi non ci facciamo né intimidire, né intrappolare dalle/nelle provocazioni dello stato.

Continuiamo nell’organizzazione delle lotte dei lavoratori, precari, disoccupati, immigrati, continuiamo nella preparazione dello sciopero generale europeo contro la guerra, continuiamo nella preparazione dello sciopero generale di scuola, sanità e pubblico impiego del prossimo 6 dicembre.

I compagni e le compagne arrestati/e devono immediatamente essere scarcerati/e e restituiti/e ai loro affetti, al loro lavoro, al loro posto di lotta.

LIBERTA’ PER I/LE COMPAGNI/E ARRESTATI/E!

CONFEDERAZIONE COBAS

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