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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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Quale FAMILY?

(11 Maggio 2007)

Politici e politicanti quotidianamente impegnati ad estendere l’abuso del precariato, ritardando di fatto l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e impedendo loro ogni minima progettualità di vita (casa, studio, consumi), alzano la voce per difendere la famiglia, la procreazione, i valori tradizionali.

Imprenditori e manager rampanti giorno per giorno indaffarati a sottopagare, a risparmiare sul costo del lavoro, a licenziare padri e madri di famiglia, ad investire in spericolate imprese finanziare finanche il Tfr dei lavoratori monoreddito, puntano i piedi per difendere la famiglia dall’aggressione del relativismo etico.

Preti e suore che – nel nome di una morale parziale non condivisa che esalta la sofferenza – ostacolano la ricerca scientifica, che boicottano di fatto la cura di molte malattie, che maledicono la contraccezione, che confondono strumentalmente pedofilia e omosessualità, e non spendono una sola parola sulle nuove servitù a cui è sottoposta gran parte dell’umanità, scendono in piazza per difendere la famiglia dall’aborto, dal divorzio, dalle unioni di fatto.

A quale famiglia tradizionale sono tutti così desiderosi d’offrire uno scudo (crociato) difensivo?
Di quale famiglia parlano costoro, precisamente?


Della famiglia precaria, schiacciata dal mutuo, inseguita dai creditori e dal fantasma della disoccupazione, senza figli per necessità, con i progetti esistenziali legati alla volubilità dei nuovi padroni?
O piuttosto della famiglia bigotta, benpensante, conservatrice che egoisticamente considera sintomo di “decadenza” ogni cambiamento e riduce a “questioni da gay” ogni diritto civile?

Lo chiediamo perché, converrete, c’è una bella differenza.

L’Italia non è il Vaticano.
Siamo sufficientemente maturi per badare a noi stessi, per respingere il Medioevo che ci prospettano questi falsi difensori della famiglia (o questi autentici difensori di un falso valore familistico). Siamo dell’idea che il Vaticano non debba interferire nelle vicende e nelle decisioni di un Paese laico. Siamo dell’idea che i politici avvinghiati alle sottane del clero siano penosi reperti del peggiore populismo. Siamo dell’idea che i cattolici tutti debbano smetterla di considerarsi gli unici abitanti di questo Paese. Non ne sono che una parte (e neppure troppo convinta). In caso di amnesie, noi saremo sempre qui a ricordarglielo.

7/05

Laboratorio politico Jacob - Foggia
http://www.agitproponline.com

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