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(11 Maggio 2007)
Il Ministro del Tesoro chiede a Cgil Cisl Uil di avere più coraggio e di rimuovere le resistenze interne ad un accordo sulle pensioni. Il Ministro del Lavoro (ex sindacalista) snocciola le proposte del Governo .. Scalini invece di scalone e riduzione selettiva dei coefficienti di calcolo ... ovviamente .. per salvare le pensioni.
Fin qui tutto chiaro (si sapeva già da tempo quali erano gli obiettivi del Governo) ma quello che non si capisce è cosa vogliono fare i sindacati.
Dobbiamo ammettere che le prime reazioni sindacali all’incontro odierno del 9 maggio (che di fatto avvia il confronto sulle pensioni) non sono confortanti.
Fanno la voce grossa rispondendo al Ministro del tesoro quando chiede più coraggio a Cgil Cisl Uil, che a loro il coraggio non manca. Preoccupante per loro è che nel Governo (non nel sindacato)permangono divisioni (Verdi, Prc e PCdI) e che quindi sarebbe il Governo, non i sindacati, a dover liquidare ’resistenze interne’.
Ciò non di meno si siederanno al tavolo ed avvieranno il confronto, ma non sono disponibili a nessun accordo se prima il Governo non garantirà di aver trovato un accordo al suo interno.
Una posizione ben strana in realtà.
Su cosa si tratterà dunque a quel tavolo?. Per Cgil Cisl Uil non esiste ad oggi una posizione unitaria ed univoca del Governo (conseguentemente, per loro, Damiano parlerebbe a titolo personale), e (diciamo noi) non esiste neppure una chiara proposta sindacale se non quella genericamente descritta nel documento delle segreterie nazionali del 5 febbraio.
Se Cgil Cisl Uil hanno deciso di continuare a trattare nonostante ciò che hanno dichiarato non lo fanno certo (speriamo) per scaldare le sedie, ma perchè in realtà assumono la proposta del Ministro del lavoro come base di trattativa.
Cgil Cisl Uil fanno infatti una voce molto meno grossa su quanto proposto dal Ministro del Lavoro, e la cosa è strana. A leggere le agenzie di stampa (ormai i sindacalisti fanno sempre meno assemblee e sempre più interviste sui giornali) fino a ieri avevamo che Angeletti (Uil) minacciava lo sciopero generale se non si fosse abbrogato lo scalone e ritirata qualsivoglia ipotesi di scalini. Avevamo anche dichiarazioni di fuoco sulla indisponibilità a rivedere i coefficienti di calcolo per le pensioni che dovevano invece essere aumentate.
Eppure Damiano ha proposto proprio tutto quello che Cgil Cisl Uil avevano detto non poter accettare come base di trattativa. Ma dopo la relazione di Damiano all’apertura del tavolo concertativo le reazioni sindacali sono state ... strane.
Ossia, si continua a dire che non si è d’accordo su scalini e coefficienti, ma si dice che il Governo si è presentato con una proposta larga, aperta, disponibile al confronto e che quindi, qualcosa si troverà per mettere alla fine tutti d’accordo. Già ....!!
Ci scuseranno Epifani, Angeletti e Bonanni, ma si comincia ad avere l’impressione che qualcosa non quadri. Perchè trattare se si risponde a Paola Schioppa lamentandosi che non c’è ancora una posizione del Governo ? Perchè d’altro canto si da credito alle proposte di Damiano considerandole invece una base di trattativa ? E se la posizione di Cgil Cisl Uil è di assoluta indisponibilità alla riduzione dei coefficienti, agli scalini, per l’abbrogazione dello scalone (così vanno ripetendo da settimane) perchè, se queste cose le propone Damiano, debbono risultare ora ’una buona base di avvio della trattativa’?
Che Paola Schioppa sia antipatico ai sindacalisti (perchè non molla una lira del tesoretto), mentre Damiano (loro ex collega di apparato sindacale) sia invece simpatico perchè valorizza il metodo concertativo (e quindi gli va dato credito) sono questioni che ai lavoratori non interessano.
Quello che interessa, ora, è ....... ma con quale proposta, su quale posizione, con quale piattaforma vanno a trattare Cgil Cisl Uil ???
Ci scuseranno Epifani, Angeletti e Bonanni, ma nessuno lo ha capito.
Sarebbe quindi il momento di sospendere la trattativa e di andare ad una vera e democratica consultazione dei lavoratori per decidere cosa vogliamo fare in materia di pensioni, e sarebbe anche il momento di avere coraggio e di liberarsi dalla sindrome del Governo amico per chiedere l’abbrogazione dello scalone e per difendere la pensione pubblica, anche con lo sciopero generale.
9.5.2007
Coordinamento RSU
http://www.coordinamentorsu.it
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