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La fatalità dominante

La fatalità dominante

(26 Novembre 2011) Enzo Apicella

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(Di lavoro si muore)

Una morte che pesa come una montagna

comunicato stampa della segreteria provinciale PRC

(8 Febbraio 2002)

Lacrime di coccodrillo, la scoperta dell'insopportabilità della vita di fabbrica , dell'insostenibilità di ritmi dei lavoro e dei bassi salari , il racconto di tanti drammi personali che non trovano risposte collettive questo all'indomani di un'altra morte" annunciata" all'indomani della morte di Antonietta, giovane donna proletaria del sud.

Due giovani donne hanno perso la loro vita recentemente nelle fabbriche padovane, una con la testa trapassata da un bullone di una macchina che probabilmente non aveva ricevuto quella manutenzione e i controlli necessari per non trasformarsi in strumento di morte, l'altra per scelta volontaria , per non aver saputo resistere alle condizioni di vita del mitico Nordest.

Storie che ci parlano dell'ordinaria follia di un modo di produrre di vivere e di lavorare che mette al centro la logica dell'impresa ,del profitto , della competizione che stritola dentro i suoi infernali meccanismi la vita di uomini e donne

Storie che parlano di sconfitte personali , ma anche della miseria dei sicofanti del modello del Nordest ,dei cantori e degli apologeti di un modello produttivo che è nel contempo micidiale e distruttivo per l'ambiente , per la natura ,come per gli uomini e le donne che sono costretti a vendere la loro forza lavoro.

Storie che ci vengono raccontate oggi per essere subito dimenticate domani , per lasciare spazio nei giornali e nei mezzi di comunicazione alla quotidiana e insopportabile canzone delle gesta delle aziende e degli imprenditori veneti nel mercato globale .

Storie che ci parlano di una sconfitta del movimento operaio , di quella scelta catastrofica che ha piegato gli interessi del mondo del lavoro subordinato, la tutela dei salari e delle condizioni di lavoro, alle politiche concertative , facendo credere che l'interesse e lo sviluppo dell'impresa si coniugasse con l'interesse generale e con quello del lavoro.

Storie che rendono disgustosi ed insopportabili i racconti di quelle presunte avanguardie di fabbrica , che dopo avere sostenuto ed avallato quelle politiche praticandole anche nei loro luoghi di lavoro , ci dicono oggi dei bassi salari e dell'impossibiltà di vivere con 1400000 e tacevano quando il quadro politico era un altro e il governo ,un governo "amico"

Chi ha sostenuto e praticato gli accordi che prevedono salari più bassi per i giovani che entrano nel mercato del lavoro, chi ha permesso che attraverso la contrattazione aziendale, nazionale , attraverso gli accordi tra sindacato governo e confindustria si introducesse quella frantumazione del mercato del lavoro che oggi ci rende più deboli ,è bene che taccia.

In questi mesi a partire dalle lotte dei metalmeccanici ,dallo sviluppo del movimento contro la globalizzazione capitalistica è emersa una nuova generazione di militanti consapevole della centralità delle lotte materiali , concrete ,sui diritti per migliori condizioni di vita per tutte e per tutti in contrapposizione alla logica devastante del neoliberismo e della guerra che né parte interna e costituente e fuori dalla miseria del politicismo e delle ipocrisie che lo alimentano.

E' questa nuova generazione che ha il compito della costruzione di un nuovo movimento operaio di un soggetto finalmente capace di coniugare le lotte quotidiane con la prospettiva della costruzione di un mondo dove a tutte e a tutti sia dato di vivere con dignità senza distinzioni di pelle ,di razza ,di religione , di classe o di genere.

Perché non accada mai più.

Padova 8 febbraio 2002

La segreteria provinciale di rifondazione comunista.

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