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(18 Maggio 2007)
Entro il 30 giugno dobbiamo indicare la nostra scelta sulla destinazione del TFR.
La legge del TFR, voluta prima dal Ministro del Welfare Maroni e poi resa attuativa con l'anticipo di un anno da parte del Ministro del Lavoro Damiano, è l'amara conseguenza delle riforme pensionistiche di questi anni (Amato, Dini) ed è un vero e proprio SCIPPO a danno di noi lavoratori, finalizzato a privarci di un'importante fetta di salario per poterla utilizzare principalmente per scopi speculativi.
Viene anche introdotta la formula del silenzio/assenso, per cui diventa importante effettuare una scelta, altrimenti automaticamente ed in modo irreversibile i nostri soldi verranno dirottati ai fondi pensione privati. Noi pensiamo che l'opzione meno sfavorevole sia quella di lasciare il TFR in azienda, il che vuol dire, per quelle unità lavorative con più di 50 dipendenti, spostarlo presso l'INPS. In questo modo il rendimento non è legato agli interessi del mercato finanziario.
In questo modo il soggetto di riferimento è uno solo e la nostra forza contrattuale e una certa unità rimangono inalterate.
Forza e unità che dobbiamo costruire insieme e utilizzare per un'azione politica al fine di impedire che questa enorme quantità di nostri soldi serva per finanziare le guerre e le grandi opere, entrambe avverse agli interessi e alle volontà di noi lavoratori, come si è dimostrato più volte con grandi manifestazioni, scioperi e lotte su tutto il territorio italiano (TAV, Alta Velocità.).
Ma l'interesse principale delle lobby finanziarie, delle banche e anche dei sindacati confederali è quello di avere a loro disposizione i circa 19 miliardi di euro (sic!!!) stimati attraverso una falsa informazione che mira a farci sottoscrivere i numerosi fondi pensione esistenti, compiendo una vera e propria speculazione finanziaria e non dicendo che il rendimento di questi fondi non è per niente certo e sicuro ma, anzi, connesso all'andamento del mercato borsistico su cui noi lavoratori non abbiamo nessun tipo di controllo e che negli ultimi anni non ha risparmiato sorprese (vedi i casi Parmalat in Italia o Enron negli USA).
DICIAMO NO ALLO SCIPPO DEL NOSTRO TFR
Per non cedere ai ricatti borsistici
Per non frammentare e individualizzare i rapporti di lavoro
Se non diamo i nostri soldi agli speculatori (assicurazioni, banche, sindacati, imprese....) rendiamo difficile lo scippo del TFR che è strettamente legato alla riforma delle pensioni o meglio alla progressiva volontà di privarci di una pensione dignitosa. Prima, con il sistema retributivo e con un meccanismo di solidarietà generazionale dove i giovani aiutavano i più anziani, avevamo una pensione e una liquidazione; adesso ci troveremo con una pensione insufficiente per poter campare e una rendita data dai fondi di un misero assegno integrativo che insieme non raggiungeranno quello che oggi viene dato ad un qualsiasi pensionato.
DICIAMO NO ALLO SCIPPO DEL NOSTRO TFR
Per mobilitarci contro il taglio delle pensioni Per avere una pensione adeguata ai nostri bisogni Per l'abolizione del lavoro precario
ORA E SEMPRE RESISTENZA
In molti luoghi si sono costituiti comitati contro lo scippo del TFR e diverse assemblee e mobilitazioni perché è necessario lottare e organizzarsi autonomamente. E' necessario saper sviluppare una capillare informazione e trovare insieme dei terreni di azione ed iniziativa, partendo dalla resistenza ai continui attacchi alle condizioni generali di noi lavoratori, dando una decisa risposta ai tentativi in atto di dividerci e frammentarci, ribaltando questa situazione con la costruzione di percorsi unitari e collettivi nella prospettiva dello sviluppo di un'alternativa alla barbarie del capitalismo.
Abbiamo prodotto un materiale informativo sulla questione della riforma del TFR che si può trovare presso la Panetteria Occupata
MA CHI HA CHIESTO A NOI LAVORATORI COSA NE PENSIAMO?
Martedì 22 maggio dalle 21,00 partecipa alla riunione aperta a tutti su questi temi per informarci-discutere-agire insieme
PANETTERIA OCCUPATA Via Conte Rosso 20 Lambrate-Milano
rossoconte@hotmail.com
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