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Alitalia, hostess e steward in rivolta. Oggi sciopero e quasi 400 voli cancellati

E' caos negli aeroporti italiani per il duro braccio di ferro tra Alitalia e sindacati sul rinnovo del contratto degli assistenti di volo.

(22 Maggio 2007)

Sono già diverse decine gli aerei rimasti a terra nei giorni scorsi a seguito dello stato di agitazione di hostess e steward, che non smettono di applicare alla lettera le norme contrattuali.
Nulla al confronto di quello che accadrà oggi: l'ex compagnia di bandiera sarà costretta, infatti, a cancellare ben 394 voli a causa dello sciopero nazionale di 8 ore, dalle 10 alle 18, indetto dopo la rottura delle trattative. Gli effetti della protesta saranno amplificati dal concomitante stop dei controllori di volo del Sacta. Non ci sta Assaereo, che parla di «comportamenti conflittuali illegittimi e/o palesi rivendicazioni di natura corporativa». Solo lo sciopero di oggi, sottolinea l'associazione delle imprese del settore, avrà «un costo per il sistema Paese di circa 50 milioni di euro». E mentre l'Enac chiede spiegazioni ai vertici dell'Alitalia per i disservizi causati ai viaggiatori, vuole vederci chiaro anche il Garante, che ha convocato per oggi pomeriggio l'azienda e le organizzazioni sindacali.

In realtà, chi non rispetta le regole è proprio l'Alitalia. Da mesi infatti Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl, Anpav, Avia e SdL chiedono ai vertici aziendali il ripristino della legalità contrattuale. Richieste alle quali l'Alitalia non vuole dare risposta, evitando qualsiasi forma di dialogo con le rappresentanza sindacali. Nel frattempo proseguono le violazioni da parte della compagnia, in primis, quella sulla composizione dell'equipaggio di cabina, sia riguardo il numero di assistenti di volo presenti a bordo degli aeromobili, sia riguardo la loro collocazione nel rispetto delle specifiche qualifiche.

L'elusione delle normative contrattuali ha così permesso all'Alitalia di semplificare la propria operatività, ai danni dei lavoratori, già penalizzati da un contratto altamente produttivo. «Siamo arrivati ad un livello insostenibile», denuncia Fabrizio Tommaselli, coordinatore nazionale di Sdl Intercategoriale, che accusa l'azienda di agire «arbitrariamente, con l'obiettivo di destrutturare l'intera categoria dei lavoratori. Eppure - ricorda il sindacalista - parliamo di normative che la stessa Alitalia ha siglato con i sindacati e non rispetta minimamente, evitando volutamente qualsiasi negoziazione».

L'azienda tace anche sull'adeguamento dell'inflazione prevista e sulla corresponsione di altre competenze economiche, già a bilancio e concordate col sindacato. Incrementi salariali che dal 2004, non sono mai stati versati nelle tasche dei lavoratori. «Noi chiediamo l'applicazione del contratto - insiste Tomaselli - e in questa circostanza vige l'unità d'intenti all'interno di tutte le sigle sindacali. E' una situazione paradossale e lesiva per la compagnia stessa, specialmente per il delicato momento che stiamo attraversando. In questo frangente - osserva il leader di Sdl - è assolutamente necessario che anche il governo faccia la propria parte, entrando nel merito della questione quanto prima». Invece l'atteggiamento dell'esecutivo, a poche settimane dalla conclusione della fase di privatizzazione, il cui termine è previsto per luglio, è quello di chi ha altro a cui pensare e non vede l'ora di togliersi al più presto dalle mani una patata bollente.

Il problema del personale assunto a tempo determinato è un altro punto che l'Alitalia sembra non voler affrontare. I lavoratori con contratti atipici sono infatti in uno stato di perenne vulnerabilità, a fronte dei continui ricatti da parte della compagnia di bandiera. Della questione si stanno occupando gli ispettori dell'Ufficio Provinciale del Lavoro, che da ieri hanno avviato un'indagine, con le interviste ai diretti interessati, per verificare quanto denunciato dalla Cub Trasporti: centinaia di precari con contratto di collaborazione coordinata e continuativa ma utilizzati come lavoratori subordinati senza le relative garanzie e sicurezze.


Liberazione, 22/05/2007

Alessandro Ambrosin

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