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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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(26 Maggio 2007)
2001: a partire da Genova è iniziato quello che, il fu Bertinotti comunista, definì “disgelo” della sinistra, delle mobilitazioni di base contro il mortale governo Berlusconi.
A Genova abbiamo iniziato un cammino che ci sostenne sulle strade di tutto il paese portando milioni di persone contro la guerra, quelle/i che andarono a formare la “seconda potenza mondiale”.
Quelle/i “senza se e senza ma” che fecero illuminare ogni finestra coi colori della pace; quelle/i che “un altro mondo è possibile” marciarono al fianco dei popoli oppressi: quello palestinese, iracheno, afgano tra gli altri.
Poi, ad un tratto, come un fulmine a ciel sereno, colpiti da un insanabile desiderio di potere, i massimi dirigenti del PRC (Partito che pure ebbe un ruolo determinante nella crescita dei movimenti), scoprirono il “pacifismo” assoluto, basta con i conflitti.
Arrivarono al governo con un programma di minima, con qualche buona intenzione e promesse di giustizia (volevano la Commissione di inchiesta sul massacro di Genova e l’assassinio di Carlo Giuliani, l’eliminazione del segreto di stato sulle stragi), ci illusero di voler superare il “berlusconismo” e li votammo.
In cambio, loro, approvarono una finanziaria di guerra che ha aumentato le spese militari del 13%; i salari operai sono sempre più miseri, la scuola resta ai bassi livelli di Berlusconi e così tutto il resto (Università, Ricerca, Cultura, Precarietà, CPT, niente commissione d’inchiesta, mantenimento del segreto di stato sulle stragi fasciste).
Il governo Prodi si allinea totalmente alle politiche liberiste, colonialiste e guerrafondaie del boia Bush e Blair ed Olmert, boicotta la già misera economia palestinese, mentre mantiene buoni rapporti economici e militari con il governo razzista di Israele.
Nessun deputato o senatore del PRC, neanche il palestinese Alì Rachid si rifiuta di aderire a questa vera ignominia, il profumo delle poltrone è più allettante delle sofferenze dei palestinesi.
Questo governo ha sposato i progetti criminali degli americani in campo internazionale ed interno (ha aumentato vistosamente le spese militari, +13% nella Finanziaria, vuole imporre alle popolazioni nuove basi militari come a Vicenza (ma anche a Cameri e in altri luoghi in via di ampliamento, partecipa alla costruzione di micidiali armi come l'aereo da guerra F35 o lo Scudo missilistico, e conserva le bombe atomiche disseminate nel nostro territorio, come a Ghedi e Aviano); quanti lo stanno sostenendo vogliono marciare insieme a chi è rimasto coerente con il cammino di Genova?
Con i Mangusta non sfileremo mai.
Noi restiamo al fianco delle Resistenze, al fianco dei “No alle basi americane”, insieme a chi lotta per la dignità, nostra e dei migranti.
A noi queste poltrone governative non piacciono, puzzano del sangue degli operai che ogni giorno vengono assassinati sui luoghi di lavoro.
Dalla serie “la coerenza”: Giovanni Russo Spena, capogruppo al Senato del PRC, lo scorso 2 aprile così esternava:
"Al ministro Parisi diciamo chiaramente che avvertiamo il governo: non cerchi di ciurlare nel manico, se accedera' alle richieste dei militari di inviare in Afghanistan gli elicotteri Mangusta, che sono senza dubbio armi offensive e non di difesa, noi diremo seccamente no, nel rispetto del decreto e degli ordini del giorno che abbiamo approvato".
TUTTI A ROMA PER DIRE AL BOIA BUSH CHE È UN CRIMINALE, PER DIRE NO ALLE GUERRE DI RAPINA, PER APPOGGIARE LA LOTTA DI LIBERAZIONE PALESTINESE.
Francesco Giordano
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