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Gruppo anarchico Germinal (TS): siamo tutti sovversivi

Adesione alla manifestazione per la liberazione degli arrestati

(20 Novembre 2002)

Sabato 23 novembre a Cosenza ci sarà una grande manifestazione nazionale per
la liberazione dei 20 arrestati a cui è richiesta la massima partecipazione.

Per chi non potesse andare giù sabato 23 alle ore 15 in piazza Goldoni a
Trieste c'è una manifestazione con corteo.

Abbiamo deciso di aderire e partecipare. Saremo presenti con un volatino,
bandiere, striscioni e giornali. Di seguito trovate il volantino
dell'iniziativa e un nostro commento sul perchè della nostra adesione ma
anche sul perchè il manifesto non ci trovava d'accordo in alcune sue parti.

Inviatiamo tutti/e a scendere in piazza!

Gruppo Anarchico Germinal-FAI

SIAMO TUTTI SOVVERSIVI

I Carabinieri e il Procuratore di Cosenza dicono che in questo paese,
formalmente democratico, non si può fare opposizione politica, perché è
contro l’attività di governo, non può esistere un movimento sociale, perché
è propaganda sovversiva, non si può pensare, immaginare, praticare un
ordinamento economico differente, più giusto, più solidale, con diritti
garantiti per tutte e tutti.

Perche’ in quel caso, si e’ arrestati per cospirazione.

La loro legge è quella fascista, il Codice Rocco del 1930.

Se la loro legge è fascista, ogni donna, ogni uomo in quanto tali e in
quanto Cittadini sono in pericolo: la politica, le idee, i sogni, sono in
pericolo.
Non vi azzardate a pensare, dicono, non vi azzardate a credere di essere
Cittadini.

I carabinieri e il Procuratore di Cosenza attaccano e insultano le piu’
basilari liberta’ di pensiero ed espressione di donne e uomini, elementi
fondativi della Cittadinanza e della Democrazia.

Se la loro legge è fascista, allora le nostre idee sono tutte illegali.
Nel loro piccolo mondo di incubi, Noi e i nostri sogni siamo sovversivi,
hanno indovinato.

Loro vogliono una guerra permanente a tutte e tutti, Noi vogliamo libertà e
diritti, autodeterminazione, giustizia e pace.

Loro vogliono un’economia di sfruttamento e distruzione, Noi vogliamo
dignità e diritti per tutte e tutti, un’economia equa e solidale.

Loro vogliono una società obbediente e pacificata, Noi la immaginiamo
libera, fantasiosa, vivace, sempre in movimento, capace di ripensarsi e
sovvertirsi.

In questo loro mondo, Noi siamo sovversivi e lo grideremo forte, lo
grideremo in tutte le piazze, saremo in tanti a Cosenza,e in tutta Italia:
donne e uomini,Cittadine e Cittadini liberi e ancora capaci di pensare, di
sognare, di indignarsi, di difendere i diritti di tutte e tutti.

Saremo in piazza, pacificamente ma decisi e inamovibili nell’affermare tutto
questo.. pensando alle compagne e ai compagni arrestati, pensando che
potrebbe capitare a ognuno di Noi.

Ma un sogno che osa vivere è già una vittoria e non ce la faremo scippare.

CHIARIMENTI SULLA NOSTRA ADESIONE ALLA MANIFESTAZIONE DI SABATO 23 CONTRO
GLI ARRESTI


Visto il dibattito che c’è stato attorno al volantino di indizione della
manifestazione riteniamo importante chiarire il perché abbiamo deciso di
aderire nonostante alcune frasi del volantino non ci piacessero (né ci
piacciono tutt’ora).

Sicuramente avremmo potuto come altre volte decidere di essere in piazza
senza aderire formalmente ma abbiamo deciso di dare l’adesione perché
pensiamo che di fronte alla repressione la risposta debba essere più
compatta e forte possibile e perciò anche il mettere la firma su di un
manifesto comune ha la sua valenza. Lo diciamo perché di repressione e
montature giudiziarie sulla nostra pelle né abbiamo vissute tante e sappiamo
quanto sia importante la solidarietà di più realtà e persone possibili.

Detto questo ci preme però chiarire cosa non ci piace in quel testo.

In particolare non condividiamo per niente la frase “I carabinieri e il
Procuratore di Cosenza attaccano e insultano le più basilari libertà di
pensiero ed espressione di donne e uomini, elementi fondativi della
Cittadinanza e della Democrazia.”
Ciò che si deduce leggendo questo passaggio è che ci sono dei giudici e dei
carabinieri “cattivi” che colpiscono gli attivisti del movimento per colpire
la democrazia. Ora, sappiamo tutti che giudici e carabinieri non sono corpi
indipendenti ma anzi sono dei pilastri della democrazia in cui viviamo e le
leggi con cui hanno arrestato i 20 attivisti sono perfettamente legittime
possono non essere condivise ma sono legali, cioè democratiche (sebbene e
non a caso ereditate dal fascismo).

Certo, possiamo dire che la “loro” democrazia non è la “nostra” ma a questo
punto bisogna intendersi su cosa si intende per democrazia e qual è il fine
delle nostre lotte. Questa in cui viviamo è a tutti gli effetti una
democrazia e viene identificata dalla gente comune con la democrazia tout
court. Spieghiamoci meglio: visto che il volantino verrà letto da persone
non dentro i giri militanti bisogna capire che la parola democrazia non ha
altro significato che quello del sistema in cui viviamo basato sulla delega
e sulla totale divisione fra dominanti e dominanti.

Ciò che vogliamo dire è che quando si comunica bisogna tenere presente anche
le cose come sono interpretate e non solo come noi le intendiamo. Per quanto
ci riguarda la democrazia, essendo il sistema sociale in cui viviamo, che
produce miseria e oppressione, è un concetto che racchiude dietro un
significato “buono” una realtà ben diversa.

Ovviamente molti, a differenza di noi, rivendicano la parola democrazia
dandogli un significato diverso rispetto a quello comune. Molti nel
movimento “no-global” parlano ad esempio di democrazia partecipativa, di
estendere la democrazia esistente partendo dalle istituzioni locali ecc.

Per carità, ciò è del tutto legittimo, ma è qui che nascono i problemi e le
nostre idee divergono.

Il cercare di riempire di nuovi significati concetti vecchi come democrazia
e cittadinanza (cittadino è chi è all’interno della società, e chi né al di
fuori?), da sempre legati al concetto di potere e gerarchia, rimanda
chiaramente ad una visione di cambiamento della società che “riforma” quella
attuale senza però metterne in discussione le basi reali e cioè il potere
statale e il capitalismo. Sappiamo che a molti possono sembrare concetti
“vecchi e superati” ma così non è la realtà ce l’ho dimostra ogni giorno
attraverso la barbarie che ci circonda e che sta chiudendo anche quegli
spazi di illusoria mediazione sociale che anni fa si chiamavano
socialdemocrazie.

Altra cosa è rivendicare e praticare (come cerchiamo nel bene e nel male di
fare noi e tanti altri/e) metodi di lotta e di gestione della società basati
sulla partecipazione di tutti/e senza gerarchie di sorta completamente
staccati e contrapposti al potere dominante.

A quel punto non si tratta più di lotta per la democrazia sebbene allargata,
a quel punto è giusto parlare di autogestione generalizzata.

Ormai a nostro avviso non vi sono più spazi fra l’accettare la sottomissione
allo status quo oppure lottare per un cambiamento radicale attraverso la
rivoluzione sociale.

E’ per questo che quando vediamo continuamente appelli all’onu, alla carta
dei diritti umani, alle riforme, alla tasse “etiche” non possiamo che
prenderne le distanze criticandole. Questo perché siamo consapevoli che i
diritti valgono solo sulla carta se non sono sorretti da rapporti di forza
favorevoli. Perché sappiamo che leggi, trattati e accordi sui diritti umani
sono carta straccia appena ciò fa comodo ai potenti di turno.

Tutte queste riflessioni (un po’ sparse e certamente non esaustive) per
spiegare perché non ci sentiamo cittadini e non lottiamo per la democrazia
seppure allargata.

Ci sono altri modi, ci sono altre possibilità.

Speriamo di aver dato degli spunti per la discussione e ci scusiamo per la
lunghezza.

Gruppo Anarchico Germinal
Aderente alla Federazione Anarchica Italiana - FAI

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