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Pro mutuo mori

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(19 Settembre 2009) Enzo Apicella
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Carovana contro la guerra per la pace e il disarmo. Report da Vicenza

(27 Maggio 2007)

La tappa di due giorni (giovedì 24 e venerdì 25 maggio) a Vicenza ha avuto grande risonanza e buona partecipazione, per merito soprattutto dell’appassionata attività di alcuni esponenti del Movimento “NO Dal Molin”.

Nonostante una serie di circostanze avverse, la più grave delle quali è stata l’incidente d’auto occorso alla coordinatrice della Carovana per il Nord Est, tuttora trattenuta in ospedale a Ghedi (auguri Lidia, siamo tutti con te!), l’ambizioso programma previsto è stato sostanzialmente mantenuto.

Il pomeriggio del 24, sotto un sole cocente, un corteo di auto imbandierate ha fatto il giro delle basi per la guerra permanente e globale già esistenti (dove da mesi sono in corso lavori di ripristino e ampliamento) o previste attorno al centro di Vicenza: tappe obbligate gli enormi depositi di armamenti del Tormeno e di Longare (“base Pluto”, cioè “plutonio”) con chilometri di gallerie sotterranee sotto i Colli Berici (a S della città) e la caserma Ederle (ormai inglobata nella popolosa zona est) coi suoi “boys” della 173a Airborne Brigade, gran parte dei quali oggi è impegnata in Afghanistan per portarvi la “libertà duratura” (!!); ma anche il luogo di un secondo villaggio residenziale USA (per il “riposo dei guerrieri” che dovrebbero insediarsi al Dal Molin) di cui la ditta Pizzarotti di Parma sta contrattando il prezzo col sindaco di Quinto Vic.no (comune confinante a NE); nonché la caserma Chinotto” (a 200 m. dall’ospedale e dal centro storico), sede del comando della neocostituita Gendarmeria Europea e del COESPU, scuola di specializzazione per le polizie e i “servizi” (più o meno segreti) dei Paesi sottoposti alla “protezione” diretta dell’imperialismo nostrano.

Dopo una breve sosta al presidio permanente nei pressi dell’area contesa del Dal Molin (che chiuderebbe l’assedio da nord), la serata si è conclusa con la grande fiaccolata per il centro cittadino, aperta dalle famiglie coi bambini dietro lo striscione "Vicenza città di pace” e animata dai combattivi cori delle “donne del presidio”, con la partecipazione di un migliaio di manifestanti.

La mattinata successiva è trascorsa fra un incontro con gli studenti di alcune scuole superiori e la presenza in piazza Duomo, dove si è cominciata la raccolta delle firme sulle petizioni, continuata poi nel pomeriggio nella “piazza tematica” allestita coi banchetti di vari comitati, associazioni e gruppi intorno a quello della Carovana (finché Giove Pluvio ce lo ha concesso…).

Infine un convegno sulle “banche armate” (con particolare riguardo alla Banca Popolare di Vicenza di cui è presidente il produttore di vini Zonin, di cui ha parlato il “gruppo boicottaggi”), saluti e partenza per la prossima tappa.

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