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(Il nuovo ordine mondiale è guerra)

Giappone, patrioti per forza

Approvata legge che prevede l'amore per la patria come materia d'insegnamento obbligatoria nelle scuole

(22 Maggio 2007)

Amore per la patria. Per la prima volta, dalla fine della Seconda Guerra mondiale, il 'patriottismo' tornerà a essere materia d'insegnamento nelle scuole giapponesi. La Camera bassa ha infatti approvato il disegno di legge proposto dalla compagine governativa guidata da Shinzo Abe che prescrive "l'amore per la patria" come 'obiettivo fondamentale' nell'istruzione obbligatoria giapponese. La nuova legge, che riprende, ampliandolo, il progetto di revisione della Legge fondamentale per l'istruzione cominciato nel dicembre scorso, prevede non solo che gli insegnanti incoraggino il patriottismo, ma che "l'attitudine all'amore per la propria patria e la propria città" e "l'attitudine alla partecipazione basata sulle norme sociali e sullo spirito pubblico" diventino obbligatori.

Indottrinati. Il discorso sulla Legge fondamentale sull'istruzione, finalizzata dopo la Seconda Guerra mondiale a costruire la personalità degli allievi limitando il più possibile l'intervento statale (in modo da controbilanciare il sistema educativo inculcato sino ad allora da una mentalità fortemente militarista), non può prescindere dal dibattito sulla revisione della Costituzione. Modificare l'una e l'altra legge è stato per anni il chiodo fisso del partito liberaldemocratico dell'attuale Primo ministro Shinzo Abe. Dopo le recenti prese di posizione sulla volontà di modificare la Costituzione, sfociate nell'avvio di un iter legislativo che porterà a un referendum, adesso le preoccupazioni delle opposizioni vertono sul significato della 'clausola patriottica' contenuta nella legge sull'istruzione: cosa significa, per un giapponese 'amare la propria patria'? Cosa dovrebbe fare, qualora si trovasse in disaccordo con una decisione del governo? Alcuni ritengono che 'patriottico' voglia dire accantonare le considerazioni personali e appoggiare incondizionatamente l'operato dei governanti. Per altri, essere patriottici significa criticare o rifiutare scelte non ritenute legittime. Ma la nuova legge contempla anche una prescrizione ben più pericolosa. Consente infatti ai funzionari dell'istruzione di sospendere o escludere dall'incarico insegnanti che 'deviano' dalle politiche educative proposte dal governo. L'indottrinamento - secondo la nuova misura - si estenderebbe poi fino alle comunità locali, chiamate a "fare uno sforzo per cooperare" con le scuole in quello che molti critici hanno già definito il 'controllo ideologico' della società.

Evitare disordini sociali. Hiroshi Nishihara, editorialista dell'Asahi Shimbun, il secondo quotidiano giapponese, riferendosi alla nuova riforma scolastica ha parlato di una 'china pericolosa', che può condurre a una politica educativa totalitaria. "Con la globalizzazione - spiega Nishihara in un fondo di qualche giorno fa - la classe media giapponese si è frantumata, e una nuova classe sociale, impoverita, si sta affermando. Per evitare che disordini sociali si alimentino delle frustrazioni di questa nuova classe, il patriottismo diventa il collante ideale tra lo Stato e la gente". Una situazione che ricorda il Giappone imperialista prima della catastrofe bellica, dove l'autoritaria mano dei militari imponeva scelte che non lasciavano alcuna alternativa alla popolazione. Scelte che, successivamente, Hiroshima e Nagasaki provarono rivelarsi fallimentari.

22/05/2007

Luca Galassi - peacereporter

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