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Trento: caro Prodi, la base non si fara'

(3 Giugno 2007)

La manifestazione dei No Dal Molin a Trento è andata benissimo; in circa 300 hanno manifestato, all'esterno, al suono di pentole e tamburi mentre all'interno una quarantina di persone, dopo l'inizio dell'intervento del Presidente del Consiglio, si sono alzate esponendo le bandiere No Dal Molin e gridando "vergogna, vergogna, Vicenza non si vende". L'intervento di Prodi è stato interrotto e il moderatore ha offerto il microfono ad una rappresentante del Presidio - Cinzia Bottene - che ha elencato al Premier le tante ragioni della battaglia vicentina. Prodi, naturlmente, non si è degnato di rispondere. Al termine della conferenza, poi, centinaia di persone hanno bloccato pacificamente le uscite dell'Università e sono state spostate di peso - senza tante delicatezze - dalle forze dell'ordine per far uscire l'auto del Presidente del Consiglio.

Un Presidente del Consiglio che, di fronte ad una platea di centinaia di persone, non ha il coraggio di rispondere alle richieste di una cittadina, evidentemente, ha la coda di paglia; un Presidente del Consiglio che, di fronte alla manifestazione civile di centinaia di persone, risponde che "la decisione è già presa", dimostra di non avere la capacità di ascoltare quei cittadini che dovrebbe rappresentare.

Romano Prodi se ne va da Trento dimostrando, ancora una volta, la propria incapacità di rapportarsi con la comunità locale vicentina. Dice, il Presidente del Consiglio, che "queste manifestazioni fanno male all'immagine del Paese"; evidentemente il dissenso - che è il sale della democrazia - non è ben visto da chi oggi governa l'Italia e che, invece, dovrebbe chiedersi quanto male sta facendo ai cittadini, al territorio, al nostro futuro con le posizioni assunte in questi mesi. Prodi sostiene di amare Vicenza? Spieghi, allora, per quale ragione da un anno a questa parte il Presidente o un qualsiasi membro del suo Governo non hanno pensato di venire nella nostra città per rendersi conto, con i propri occhi, della situazione e dell'ubicazione della nuova struttura militare.

Per il premier non si torna indietro su decisioni già prese? Il Presidente può anche non cambiare idea, ma noi proseguiremo la nostra battaglia. Se necessario, fermeremo le ruspe come oggi abbiamo fermato la macchina del Presidente del Consiglio.

Trento, 3 giugno 2007

Presidio Permanente NO Dal Molin
www.nodalmolin.it

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