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(9 Aprile 2013) Enzo Apicella

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(Capitale e lavoro)

La privatizzazione dei servizi nel comune di Milano

tra effetto annuncio, battaglia ideologica ed improvvisazione

(22 Novembre 2002)

L’Amministrazione Comunale, invece di programmare ed attuare una organizzazione efficace e qualificata dei servizi, ne accelera i processi di privatizzazione e dismissione, senza un reale confronto con le Organizzazioni Sindacali e tacendo sulle conseguenze che avrebbero questi processi sulla qualità, l’efficienza, i costi dei servizi erogati ai cittadini ed anche sulle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti.

MANUTENZIONI, NUIR e FACILITY MANAGEMENT

In questi Settori l’Amministrazione ha già attuato l’appalto di molti servizi e ora vuol liquidare quello che resta, magari ricollocando i lavoratori, come accaduto per l’Autoparco, senza criterio e considerazione delle professionalità acquisite e senza il necessario confronto preliminare.

I risultati già verificati sono negativi sul piano dei costi, dei tempi e della qualità: la necessità di avviare procedure di appalto “anche per sostituire una lampadina”, ha prodotto spesso situazioni di rallentamento delle procedure e lievitazione dei costi. Senza contare le difficoltà che derivano – in particolare nelle manutenzioni – dall’avere a che fare con persone e ditte che cambiano continuamente, con una frammentazione della responsabilità tecnica.

Gli scopi sociali della costituenda Milano Facility Management fanno intendere che, oltre a Manutenzione e NuIR, altri Settori o Servizi verranno assorbiti da questa società privata.

SERVIZIO IDRICO INTEGRATO

L’Amministrazione ha modificato nel tempo le soluzioni per gestire il servizio: all’inizio l’azienda speciale interamente pubblica, poi la S.p.A. con il concorso del privato (individuato prima nell’AEM poi nella società MM), escludendo il capitale di rischio, per poi lasciare trapelare la volontà di cedere gradualmente quote azionarie.

Agli annunci sulla stampa, i cui contenuti sono cambiati in linea con il peggioramento del quadro legislativo, non corrisponde però alcuna riflessione sugli obiettivi del servizio. Attualmente la legge (Finanziaria 2002, art.35) prevede la separazione giuridica tra proprietà e gestione delle reti: rimangono dunque in carico ai comuni la manutenzione e i relativi costi, mentre la gestione dovrà rincorrere il massimo profitto.

Ma la stessa Comunità Europea ha considerato l'art. 35 non rispettoso delle regole della concorrenza quindi resta una contraddizione tra questi processi ed il carattere pubblico della risorsa acqua. Come garantire la centralità degli aspetti qualitativi, ecologici, sanitari e sociali in una logica di mercificazione?

Gli enti locali, in realtà, non hanno finora quasi mai applicato l’art. 35 della Finanziaria e sono in corso iniziative legislative per la sua abrogazione.

Ma al Comune di Milano preme solo affermare ideologicamente la superiorità del privato sul pubblico: nell’attesa, il Servizio Idrico, che in questa città ha una grande tradizione, viene depotenziato - non investendo né sul personale né sugli impianti - ed importanti impegni (es. la depurazione delle acque) vengono disattesi.

MUSEI

Da anni si parla di una Fondazione per Musei Civici di Milano e Biblioteche collegate (compreso l’Archivio Storico Civico) cui il Comune conferirebbe la gestione del patrimonio artistico e dei servizi museali: si tratta di un patrimonio che costituisce una parte rilevante della memoria storica di tutta la cittadinanza e che contribuisce a definirne l’identità ed il sentimento d’appartenenza.

La cultura non può essere considerata una “merce” come le altre e non può essere gestita con criteri aziendalisti e di mercato.

PRECARIZZAZIONE DEL LAVORO

Alle privatizzazioni si aggiungono numerosi esempi di precarizzazione del lavoro nell’ente. Funzioni che dovrebbero essere caratterizzate dalla continuità e dall’investimento professionale, come nell’ambito dei Servizi Educativi, da tempo sono invece affidati - in parte - a personale con contratto a tempo determinato che viene mantenuto in una situazione di precarietà anche per molti anni, con conseguenze drammatiche in termini di decurtazione dei diritti, incertezza del futuro e sottovalutazione professionale. Lo stesso avviene per gli ausiliari della sosta ed altre figure professionali, in particolare per i profili amministrativi (presenti in tutti i settori) e tecnici. Questa situazione è ulteriormente aggravata dalle sempre più numerose situazioni di precarietà dei lavoratori delle aziende e cooperative cui sono stati appaltati servizi o parti di servizi: in taluni casi, specie per le figure contrattualmente più deboli, si tratta di autentico sfruttamento.

Questa Amministrazione Comunale anziché migliorare le condizioni e le prestazioni lavorative, decide una drastica riduzione del lavoro pubblico ed alimenta situazioni di precarietà e di incertezza, a discapito della qualità e stabilità dei servizi erogati.

Con l’esternalizzazione vuol perseguire il peggioramento contrattuale dei lavoratori privatizzati

Il Sindacato, da sempre, chiede il miglioramento dei servizi pubblici, che non può essere disgiunto dalla qualificazione del personale.

L'Amministrazione Comunale che - non recepisce l'evoluzione dei bisogni dei cittadini e non fornisce risposte politico-amministrative che aumentino la qualità della vita associata - ha gravissimi ritardi, perseguiti consapevolmente e risponde sempre allo stesso modo: dismissioni, privatizzazioni, abdicazione dalle funzioni che sono proprie della pubblica amministrazione e delega ai privati.

A questa logica, come lavoratori e come cittadini, intendiamo opporci.

VI INVITIAMO A PARTECIPARE, come primo momento di lotta,

AL PRESIDIO CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI
LUNEDI’ 25 NOVEMBRE 2002 - dalle 17.00 - davanti a PALAZZO MARINO

Novembre 2002

RAPPRESENTANZA SINDACALE UNITARIA
COMUNE di MILANO

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