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(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
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(Memoria e progetto)

dimissioni dal coordinamento nazionale dei GC

(6 Giugno 2007)

All'attenzione della segreteria nazionale del Prc
alla Direzione Nazionale
al Comitato Politico Nazionale
all’Esecutivo Nazionale Giovani Comunisti
al Coordinamento Nazionale Giovani Comunisti
alla segreteria provinciale di Vibo Valentia
al Comitato Politico Federale di Vibo Valentia
alla segreteria regionale della Calabria
al Comitato Politico Regionale
all’Esecutivo e al Coordinamento Regionale GC
all’Esecutivo e al Coordinamento provinciale GC
all’attenzione di tutti gli iscritti del PRC


Il sottoscritto Iozzo Nicola, membro del coordinamento nazionale dei giovani comunisti in riferimento al documento congressuale “GC: il cuore dell’opposizione”, comunico la decisione di consegnare le mie dimissioni dall’ incarico di membro del coordinamento nazionale dei giovani comunisti assunti in nome, per conto e su mandato dell’ ex Area Programmatica del Progetto Comunista, esperienza importantissima all’interno del PRC, oggi finita in seguito allo snaturamento di classe del PRC e alla costituzione dell’associazione di Unità comunista.

Per anni il partito della rifondazione comunista ha rappresentato il più alto punto di riferimento in Italia per milioni di lavoratori, operai, studenti, per tutti coloro che vivevano sulla propria pelle gli effetti di un sistema capitalistico sempre più aggressivo che determinava mediante le politiche di sfruttamento dell’uomo sull’uomo, una proletarizzazione di ampi settori della società, determinando un impoverimento di quelli che 10 anni fa potevano essere considerati come ceto medio.

Privilegi in difesa dell’imperialismo italiano ed europeo perpetrati da una classe politica figlia degli interessi delle aziende italiane tra le quali oltre ai tradizionali partiti democristiani, dobbiamo annoverare gli stessi DS. Il partito della rifondazione comunista nasceva essenzialmente in opposizione a tutto ciò, in alternativa alla svolta liberal- democratica dei DS, iniziata con la Bolognina di Occhetto quindici anni fa.

Alla luce degli ultimi accadimenti politici: alleanza organica al governo Prodi, abiura del marxismo-leninismo e della lotta di classe, la pratica della non-violenza assunta come paradigma centrale del suo agire politico, e in ultimo la costituzione della sinistra europea un nuovo soggetto politico che niente a che vedere con l’internazionalismo comunista, dobbiamo nostro malgrado registrare una svolta a destra del nostro partito. Il compimento della deriva governista del Partito della Rifondazione Comunista, con la scomparsa di ogni opposizione di sinistra e di classe al governo dei poteri forti (Confindustria, banchieri, Vaticano, ecc.) ha aperto uno scenario politico tanto inedito quanto drammatico. Un involuzione record compiuta dal PRC nel giro di un decennio e che apre nella situazione politica italiana degli scenari nuovi per i comunisti. Ciò che necessita è la costruzione di una reale opposizione politica comunista e di classe.

Opposizione reale che non può essere rappresentata da tutta la miriade di organizzazioni che in Italia si propongono la costruzione del Partito in base a questa o quella interpretazione dei “testi sacri” (siano essi maoisti, bordighisti, vetero o neo-stalinisti)

È evidente come tali soggetti, almeno per come sono strutturati e caratterizzati, al momento non possano rispondere al bisogno impellente di una opposizione comunista e di classe.

Ciò che oggi necessita è la costruzione di un BLOCCO AUTONOMO DI CLASSE alternativo ai due poli della borghesia, e dunque costruire insieme a tutte quelle forze comuniste una piattaforma di rivendicazione e di mobilitazione comune, cercando di raccogliere attorno a questa piattaforma quei pezzi della sinistra che oggi in seguito al tradimento dei propri partiti si trovano privato di un referente politico.

Continuerò a militare all’interno del PRC fin quando esisteranno le condizioni politiche per farlo o “fin quando mi sarà permesso”....quindi ancora per poco.

Nicola Iozzo

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