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9 giugno: ognuno si assume le proprie responsabilità

(9 Giugno 2007)

Un articolo comparso oggi sul quotidiano della Confindustria (Sole 24 Ore del 7 giugno, pag 3), offre una chiave di lettura della giornata di sabato prossimo che nessuno - né noi che siamo tra i promotori del corteo né altri - dovrebbe sottovalutare.
Il quotidiano della Confindustria sostiene che un altro scossone potrebbe essere in arrivo per il governo Prodi dopo lo scampato pericolo al Senato sul caso Visco-Speciale: la visita di Bush.

“A impensierire il governo è l’eventualità che possibili disordini portino ancora una volta l’opposizione ad architettare nuove trappole parlamentari” scrive il Sole 24 Ore - “Il passo temuto è che, su eventuali scontri, la CdL possa chiedere al governo di riferire alle Camere e preparare un agguato al Senato con un ordine del giorno in cui si ribadisce la lealtà agli Stati Uniti”.

Non sappiamo se il Sole 24 Ore sia informato più o quanto di altre autorità, quello che emerge da parole tanto esplicite, è che viene presentato uno scenario inquietante ma perfettamente plausibile alla luce della realtà passata e presente del nostro paese.

Il ripetersi degli allarmismi del Ministro degli Interni Amato e del Corriere della Sera (che sembra sempre essere molto bene informato) sulla manifestazione contro la visita di Bush a Roma il prossimo 9 giugno, vanno indagati molto bene.
Gli organizzatori della manifestazione hanno detto a chiare lettere che la manifestazione che partirà da piazza della Repubblica e arriverà in piazza Navona sarà una manifestazione pacifica, di massa e determinata nei contenuti sia verso il ruolo dell’amministrazione USA nella guerra permanente sia verso la politica di guerra messa in campo dal governo Prodi.

Semmai, occorre mandare un forte segnale preventivo – chiaro e forte - agli apparati dello Stato affinché non si produca nessuna “cabina di regia parallela” nella gestione dell’ordine pubblico nella giornata del 9 giugno.
Le inquietanti ipotesi emerse in questi giorni sull’esistenza di una “rete parallela” dentro gli apparati dello Stato collegata ad ambienti del centro-destra (e agli USA), riapre un pesante interrogativo sulla cabina di regia nella repressione di Genova del 2001 (allora sostenuta dal governo in carica) e che oggi potrebbe agire con la copertura politica e mediatica dell’opposizione.

Le dichiarazioni del Prefetto Serra hanno voluto essere rassicuranti, ma non è peregrino pensare che qualcuno abbia preso in considerazione la possibilità di una trappola politica e di piazza sia verso gli attivisti No War che verranno a Roma in migliaia, sia verso lo stesso governo.

Alla vigilia della manifestazione di sabato 9 giugno, riaffermiamo preventivamente che alle stazioni di partenza dei treni - che Trenitalia si ostina a negare - e nelle strade di Roma, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e l’attenzione su questo rischio il governo non può accollarlo agli organizzatori del corteo.

7 giugno 2007

La Rete dei Comunisti

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