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Ratzinger sapeva

Ratzinger sapeva

(26 Marzo 2010) Enzo Apicella
Il New York Times rivela che Ratzinger era stato informato del caso di un prete che aveva molestato 200 bambini non udenti.

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Contro l’oscurantismo clericale, per la logica del desiderio.

volantino per il gay pride

(16 Giugno 2007)

Negli ultimi tempi, la spinta della Chiesa cattolica a sconfinare nell’alveo politico ha assunto dimensioni sempre più preoccupanti, sino a spingerla a dettare letteralmente legge su tanti, troppi argomenti che non le competono.

Le avvisaglie si erano già avute negli scorsi anni, dal tentativo di interdire il World Gay Pride del 2000 sino al recente boicottaggio del referendum sulla fecondazione assistita.

Ma il culmine è stato raggiunto lo scorso 12 Maggio in occasione di un discriminatorio “Family Day”, teso a negare qualsivoglia legittimità alle forme di convivenza diverse dalla “famiglia tradizionale”. Il lungo processo di “cesaro-papismo” si è puntualmente svolto con l’amorevole ausilio di un centrosinistra sempre pronto ad avallarne l’affermazione, specie dopo la morte del precedente Papa, celebrato come “santo” anche sulle pagine dei cosiddetti giornali laici.

Non deve dunque sorprendere ciò che è accaduto in relazione al disegno di legge sui “Diritti dei Conviventi” che, nonostante i suoi contenuti tutt'altro che audaci, è stato prontamente affossato.

Vi è stata una forte pressione da parte del Vaticano, certo, ma non è mancato il contributo di frange oscurantiste del centrosinistra, felicemente trasmigrate nel non meglio identificato “Partito Democratico”, in verità organo privo di un progetto autonomo, nato per essere soggetto alle volontà tanto della Confindustria quanto della CEI. Questa situazione comporta una crescente diffusione di politiche ed ideologie discriminatorie a discapito delle coppie di fatto, destinata ad incidere anche sulle prospettive delle generazioni future, la cui libertà di scelta sessuale appare gravemente messa in pericolo dalle cosiddette “istituzioni”, prima su tutte la sopraccitata famiglia, da sempre veicolo dei valori più retrogradi.

La manifestazione di oggi rappresenta dunque un grido di libertà, contro tutte le forme di discriminazione praticate dei vari governi a discapito di una comunità che, dopo aver vissuto l'orrore del confino fascista e dei campi di concentramento nazisti, continua ad essere fortemente perseguitata (in molti Paesi l’omosessualità è a tutt’oggi un reato gravemente sanzionato).

Il collettivo “Corrispondenze Metropolitane” ha scelto di partecipare al Gay Pride 2007 contro ogni discriminazione sessista, per la libertà e l’autodeterminazione della propria identità sessuale.

Riteniamo però, di dover fare una precisazione: è forse il caso di smettere di appellarsi alla cultura laica. Essa ha ormai raggiunto la bancarotta e non può che piegarsi a quel Vaticano che, per quanto in crisi, riesce ancora ad attrarre, offrendo la “garanzia” di una vita migliore (nell'aldilà). In fondo, non è difficile smarcarsi da quei profeti del pensiero laico che ci promettono lacrime e sangue senza nessuna consolazione, terrena o ultraterrena che sia.

Basta lasciar riemergere, senza mediazioni ed al di fuori di ogni mercificazione, quello che è stato l'aspetto più dirompente del movimento omosessuale degli anni '70: ovvero la teoria e la pratica dell'eros libero, l'espressione dei propri desideri fuori dalle identità e dai ruoli sessuali socialmente prestabiliti.

Corrispondenze Metropolitane – collettivo di controinformazione e d'inchiesta

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