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L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

(3 Dicembre 2011) Enzo Apicella
Martedì scorso il parlamento islandese ha votato a favore del riconoscimento dei Territori Palestinesi come stato indipendente.

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La tragedia del Popolo Palestinese

(19 Giugno 2007)

Assistiamo in questi giorni alla nuova tragedia che investe un popolo da sempre martoriato, depredato della terra, a cui sono negati il diritto alla libertà, alla dignità, ad uno Stato indipendente e autonomo, negato perfino il diritto ad esistere come popolo.

La divisione tra Gaza e Cisgiordania è il risultato di una strategia costruita a tavolino da Israele e Stati Uniti, avviata con il ritiro unilaterale di Israele dalla Striscia di Gaza con l'obiettivo di rafforzare la presenza e la colonizzazione (leggi: depredazione delle terre palestinesi) in Cisgiordania. È inoltre ormai chiaro che in questi mesi i servizi segreti statunitensi, con l'ausilio di Egitto e Arabia Saudita, abbiano alimentato la guerra civile per provocare la divisione politica del popolo palestinese. Infine, il blocco economico europeo ha contribuito attivamente a mettere in ginocchio l\'economia palestinese, riducendo i territori sul lastrico e utilizzando gli aiuti per creare divisioni ed indebolire le istanze di una Palestina libera, democratica ed indipendente.

Il mancato pieno riconoscimento della vittoria di Hamas alle elezioni, la corruzione di larghi strati dell\'OLP, il boicottaggio internazionale, le tensioni con Al Fatah che da venti anni attende un democratico congresso, tutti questi elementi hanno determinato una crescente tensione che non è stata superata neppure dal tentativo di istituire un governo di unità nazionale.

Lo scontro tra fazioni, che sta sfociando in una guerra civile, può determinare una sconfitta storica del popolo palestinese.

Chi trae maggiori vantaggi da questa situazione è Israele, che vede affermata la sua linea di scontro frontale con Hamas, supportato dagli Stati Uniti in una strategia di più ampia offensiva nell\'area (anche per giustificare la presenza militare degli USA nella regione, che intendono controllare le vie petrolifere), come dimostra anche l\'attacco (bloccato da Hetzbollah) al Libano.

La tragica divisione del popolo palestinese spiana la strada ai progetti di Israele e degli USA. Il governo italiano, incapace come tutta l\'Europa di offrire una soluzione al processo di pace in Palestina (ricordiamo che l\'intervento in Libano non ha minimamente permesso di affrontare il problema palestinese, come stoltamente asserivano esponenti della sinistra cosiddetta radicale, ripetendo le ipocrite dichiarazioni del Ministro degli Esteri D'Alema), è sempre più succube di questa strategia colonialista e imperialista: l\'unica proposta che sa partorire è quella dell\'ennesima forza di interposizione internazionale, magari sotto il comando NATO, come quella filo-sionista in Libano.

Come comunisti siamo fortemente preoccupati per la piega che stanno prendendo le vicende in Palestina. Prima di tutto, perché vediamo allontanare ancora la possibilità di costituzione di uno Stato indipendente, autonomo e libero per il popolo palestinese; in secondo luogo, perché nello scontro tra Al Fatah, che con Abu Mazen ha acquisito sempre più un profilo filo-occidentale, e quella religiosa di Hamas esce sconfitta quella prospettiva di liberazione guidata da forze laico-socialiste, che potrebbe dare al popolo palestinese libertà, dignità ed emancipazione democratiche senza doversi sottomettere all'egemonia di forze confessionali.

Per la libertà e l'indipendenza del popolo palestinese.
Per il ritiro dell'esercito israeliano nei confini del 1967.
Per l'abbattimento del Muro della Vergogna.
Per la restituzione delle terre colonizzate.
Per il riconoscimento del diritto al rientro dei profughi palestinesi.
Per uno Stato Palestinese autonomo, unitario, laico, democratico, socialista.


(18/06/07)

Associazione Comunista Pianetafuturo

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