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(19 Giugno 2007)
E' sempre più vasta, tra i lavoratori, i pensionati e il movimento pacifista, la delusione e persino la giusta ostilità verso il governo Prodi. Il Partito della Rifondazione Comunista, un perno del governo, ne paga i prezzi più alti : dimezzamento elettorale, desolate ed inquietanti piazze vuote e crollo della passione e della militanza nella base e tra gli iscritti. Come tenta di venir fuori da tale, profondissima crisi, il gruppo dirigente del PRC? Alzando la testa e ponendo chiaramente la questione della fuoriuscita dal governo Prodi qualora la legge di destra sulle pensioni non fosse cancellata ? Uscendo dal governo qualora iniziassero i lavori per la costruzione della base USA a Vicenza e il popolo vicentino e il movimento pacifista fossero repressi dalle forze dell'ordine del governo Prodi ?
No, niente di tutto ciò: il gruppo dirigente del PRC vorrebbe uscire dalla propria, drammatica, crisi , indicando solo confusi, impopolari e contraddittori processi di superamento dell'autonomia comunista: sinistra europea, "nuovo soggetto politico", "rifondazione socialista". "Parole scarlatte", insomma, per indicare una via socialdemocratica.
Ci dichiariamo nettamente contrari a tutto ciò: sia alla deriva governista del PRC che al superamento dell'autonomia comunista. E ci rivolgiamo direttamente agli iscritti e alle iscritte del nostro Partito, ai militanti che in questi lunghi anni hanno costruito Rifondazione Comunista con i loro sacrifici : alzate la testa, non permettete la cancellazione della nostra storia, non permettete che un gruppo dirigente ristretto ponga una pietra tombale sul nostro originario, appassionante e necessario progetto di Rifondazione Comunista !
Fosco Giannini, Senatore Prc e direttore de " L'ernesto"
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