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Tutti a Roma il 15 febbraio

comunicato dei COBAS - Comitati di Base della Scuola

(7 Febbraio 2002)

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. CGIL-CISL-UIL, dopo aver minacciato fuoco e fiamme, sono ritornate alla solita pratica della concertazione firmando, sotto le amorevoli sollecitazioni del tandem Fini/Frattini, l'ennesimo accordo truffa per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego e della scuola.

CGIL-CISL-UIL si vantano di aver strappato per la scuola un aumento mensile medio lordo di 108 euro. In realtà si tratta al netto di un aumento medio attorno alle 120.000 lire, sicuramente scaglionate nel tempo e in gran parte legate alla produttività e alla meritocrazia; altro che salari europei. Sulla parte normativa il grande risultato consiste nell'armonizzazione delle regole previdenziali con quelle del settore privato, in soldoni si tratta di estendere al settore pubblico l'obbligo della previdenza integrativa tramite l'istituzione dei fondi aperti (gestiti da privati) e dei fondi chiusi (gestiti a mezzadria tra sindacati e azienda).

Per la scuola l'accordo è ancora più grave, perché cade all'indomani del provvedimento che taglia decine di migliaia di cattedre e posti di lavoro, e soprattutto dopo l'approvazione da parte del consiglio dei ministri della proposta di "riforma" della scuola della Moratti, su basi ferocemente classiste e reazionarie; con le regalie meritocratiche si divide ulteriormente la categoria, già destinata a frantumarsi sotto i colpi della "controriforma" morattiana. Ma non tutte le ciambelle riescono col buco, i docenti e gli Ata non ci stanno a questo accordo a perdere, continuano a lottare per un salario europeo, rivendicando l'aumento immediato di 250 euro netti mensili e il ripristino di un meccanismo di scala mobile che difenda automaticamente gli stipendi dall'inflazione; nel contempo ribadiscono la necessità di un opposizione durissima alla controriforma della lady di latta.

Per questo, a maggior ragione confermiamo lo sciopero e la manifestazione nazionale del 15 febbraio, quando riempiremo Roma con un enorme corteo insieme agli altri Cobas e a tutto il sindacalismo di base e autorganizzato contro la cancellazione dell'art. 18, la precarizzazione totale del lavoro, per la difesa del sistema pensionistico pubblico, contro la guerra.

COBAS COMITATI di BASE della SCUOLA

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