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La guerra mette tutti d’accordo

(8 Marzo 2007)

La missione sempre più di guerra e sempre meno di pace in Afghanistan raccoglie alla camera un plebiscito in stile bulgaro con 524 si, 3 no e 19 astenuti.
E’ interessante notare come il mondo politico italiano, abbandonati i falsi distinguo, si ritrovi a convergere praticamente all’unanimità ogni qualvolta occorra schierarsi su argomenti di una certa rilevanza quali le missioni militari, le basi di guerra, il TAV, il Mose, i rigassificatori, gli inceneritori, la difesa degli interessi americani ed israeliani nel mondo.

Non occorre essere dotati di molto acume per rendersi conto dell’evidenza che in Italia la “grande coalizione” esiste già ed è così grande da comprendere tutti, ma proprio tutti i partiti politici rappresentati in parlamento.
Le dispute sulla legge elettorale, sui Dico, sui CPT, le rissose divisioni fra destra e sinistra, sono solo parte di una rappresentazione teatrale finalizzata a creare l’illusione di una democrazia che nei fatti non esiste. La classe politica mistifica la sua stessa natura fingendosi figlia di posizioni estremamente eterogenee e diversificate che regolarmente mancano di tradursi in realtà dentro l’aula del parlamento. L’unica posizione a ricevere sempre l’unanime appoggio del parlamento è quella dei grandi poteri economici e finanziari nazionali ed internazionali dei quali l’intera classe politica è servile e fedele dipendente.

Accade così che gran parte dei cittadini italiani si manifesti contrario alla guerra e alle missioni militari, mentre i parlamentari da loro delegati a rappresentarli votino in maniera diametralmente opposta alla volontà dei propri rappresentati.
Che senso ha discutere di leggi elettorali, di maggioranze, di coalizioni, di governabilità, se il valore del voto è ormai stato svuotato di ogni contenuto, fino al parossismo di rendere l’azione dei parlamentari totalmente indipendente dalla volontà degli elettori?

Chi rappresentano i 524 parlamentari che hanno deciso di finanziare la missione di guerra/pace in Afghanistan? Chi rappresentano i parlamentari che hanno deciso la costruzione di una nuova base di guerra americana a Vicenza? Chi rappresentano i parlamentari che hanno gettato 90 miliardi di euro dei contribuenti dentro il pozzo nero del TAV?
Certamente non i cittadini italiani che li hanno votati ed iniziano a domandarsi cosa ci sia di democratico in quella che sempre più impropriamente ci si ostina a chiamare democrazia.

Marco Cedolin

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