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"Incidenti"

(6 Novembre 2010) Enzo Apicella
Esplode la Eureco di Paderno Dugnano: sette operai feriti, quattro rischiano la vita. In Puglia tre morti sul lavoro nell'ultima settimana

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    Sul contratto dei ministeriali

    (18 Luglio 2007)

    Col contratto dei ministeriali Cgil, Cisl, Uil e Governo superano ogni più pessimistica previsione e aprono una specie di "caccia" al dipendente pubblico: leggere per credere!!!

    L'intesa contrattuale per i dipendenti dei Ministeri riguarda il triennio 2006/09 (e quindi siamo in presenza di un quadriennio) prevede non 101 (com'era stato fatto credere), ma 93 euro medi lordi di aumento mensile, ai quali aggiungere altri 9 euro destinati al Fondo Unico Pensionistico per i Lavoratori Dipendenti Fatti due conti, nell'anno 2006 avremo 8,07 euro medi lordi mensili,
    nel 2007 40,86 euro medi lordi mensili che corrispondono euro più o euro meno a 530 euro lordi di arretrati.

    Quindi , solo a partire dal 1 Gennaio 2008 arriveranno gli aumenti ossia circa 50 euro netti.

    Pochi altri euro andranno a incrementare il salario con l'erogazione della produttività, ma solo agli uffici per i quali gli utenti avranno espresso un giudizio positivo, con la possibilità di aumenti diversificati in base al merito

    Un modello contrattuale, che intanto riguarda 200 mila lavoratori/trici, ma che Governo e sindacati ufficiali intendono estendere agli altri comparti del Pubblico Impiego (circa 3 milioni di dipendenti in tutto), con aumento della flessibilità e delle mansioni e con l'istituzione di nuovi profili professionali, costruiti per imporre prestazioni sempre maggiori in cambio di zero euro.

    Con questo contratto aumenteranno le procedure burocratiche e selettive, riducendo ai minimi termini le progressioni di carriera, visto che la riqualificazione del personale riguarderà solo il 30% del comparto.

    In compenso, marcerà spedita la flessibilità tra i profili interni a una stessa area, per evitare nuove assunzioni e far dimenticare ai precari l'esistenza stessa della parola "stabilizzazione".

    Un commentino, a questo punto, dev'essere riservato a quanto abbiamo accennato sopra, e cioè al fatto che è stata introdotta con questo contratto una novità assoluta: il lavoro svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori sarà valutato dall'utenza, chiamata a esprimere su schede predisposte il suo giudizio rispetto ai servizi erogati. Con la conseguenza che da questo giudizio verrà a dipendere una parte della stessa retribuzione.

    Una specie di "spionaggio", condotto in modo assolutamente anonimo e quindi concepito con licenza di dire "di tutto di più" sui servizi svolti dai vari uffici e settori e dai dipendenti che vi lavorano.

    Si tratta dell'apertura della "caccia" al dipendente pubblico, al quale non sarà concesso neppure il diritto alla difesa, che in genere l'ordinamento giuridico riconosce a ogni "imputato".

    Il tutto, naturalmente, in nome della "qualità" del servizio erogato, di cui amministratori, dirigenti, economisti non fanno altro che -scusate!- sciacquarsi la bocca, quando parlano, con la puzza sotto il naso, del lavoro effettuato dai dipendenti, tant'è vero che la parola che amano usare di più per definirci è: "fannulloni"!

    E la qualità del loro lavoro, chi va a valutarla? Nessuno: loro sono infallibili e intoccabili!

    Dal contratto, ancora, viene previsto il «premio per l'apporto individuale al lavoro», in base a obiettivi decisi dai Dirigenti, che ciascun dipendente deve raggiungere se non vuole perdere salario, anzi se vuole essere "premiato" .

    Il dipendente pubblico, così, diventa il "capro espiatorio" delle inefficienze della Pubblica Amministrazione, che in questo modo non solo contiene drasticamente la dinamica retributiva, ma anche si dota delle "carte in regola" per effettuare tagli agli organici e accorpamenti di uffici, tagli ai servizi, accrescere le disuguaglianze salariali, scatenare la lotta intestina al personale, spinto a competere, anche scorrettamente, per avere un aumento di qualche euro e accaparrarsi una progressione di carriera, tra le poche che passerà il convento.

    Cobas Pubblico impiego

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