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(1 Maggio 2009) Enzo Apicella

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(Diritti sindacali)

La vertenza Atesia non è conclusa

(8 Agosto 2007)

Nel corso dell'applicazione del vergognoso accordo del dicembre scorso, centinaia di lavoratori e lavoratrici si sono rifiutati di sottoscrivere la cosiddetta conciliazione con la quale l'azienda ci chiedeva di dichiarare la falsa e ridicola affermazione secondo cui negli anni passati avremmo svolto un lavoro autonomo, ciò nel momento stesso in cui Tripi intasca i soldi messi a disposizione dalla Finanziaria per i padroni truffatori che vogliono finalmente "regolarizzare" i loro lavoratori e lavoratrici. Mentre i colleghi del Collettivo PrecariAtesia sono costretti ad uscire dall'azienda per non accettare questo ricatto, dopo aver obbligato l'azienda ai contratti a tempo indeterminato, i parassiti delle organizzazioni sindacali confederali si permettono di rivendicare la conquista del contratto a tempo indeterminato, permettendo nello stesso momento ad Atesia di non pagare gli straordinari, firmando contratti temporanei a tre mesi di sei ore e continuando ad assumere precari (interinali).

Dopo l'ultimo sciopero del 19 Marzo, l'attività del Collettivo e dell'Assemblea Coordinata e Continuativa Contro la Precarietà si è sviluppata su diversi fronti: Tribunale del Lavoro, Ispettorato Provinciale del Lavoro, Consiglio di Stato e naturalmente abbiamo fatto i conti con le potenti amicizie del grande Alberto.

Abbiamo capito come mai il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) a Novembre aveva accettato il ricorso di Tripi contro il verbale dell'Ispettorato del Lavoro, pronunciandosi su aspetti che non sono amministrativi: il Presidente del TAR e Alberto Tripi sono soci dello stesso esclusivo club Canottieri... abbiamo ricorso al Consiglio di Stato congiuntamente al Ministero del Lavoro e naturalmente il Consiglio di Stato ha confermato le folli tesi TAR.

Tra Marzo e Giugno sono circa 50 i lavoratori e le lavoratrici che hanno voluto farsi rappresentare dal Collettivo PrecariAtesia in sede di Ispettorato del Lavoro, per rivendicare la continuazione del lavoro con il nuovo contratto solo a tempo pieno e con il pagamento del pregresso; ovviamente l'azienda si è presentata solo per respingere le richieste dei lavoratori e delle lavoratrici.

Ora è chiaro che le richieste all'Ispettorato del Lavoro si trasformeranno in altrettante cause alla sezione lavoro del Tribunale Civile di Roma. L'azienda continua a pagare le transazioni, i signori evitano in tutti i modi di arrivare a giudizio.

Recentemente un giudice ha avuto la brillante idea di respingere la richiesta di applicazione dell'articolo 700 (procedura d'urgenza) per 15 lavoratori e lavoratrici che non hanno firmato il contratto a Giugno trovandosi senza lavoro. Per il signor giudice trovarsi senza lavoro non costituisce motivo di particolare problematicità, si possono attendere tranquillamente i tempi biblici del rito ordinario.

Altre cause come quella dei quattro lavoratori licenziati il 22 Luglio 2005 è arrivata lo scorso 10 Luglio alla seconda udienza ed abbiamo assistito alla splendida deposizione dei vari Pallotta e Belardinelli che vengono a raccontarci ancora la favola del call center felice, in cui c'è solo un ATS per piano e nessuno è controllato, affidato a qualche migliaio di operatori con la mania delle telefonate. Prossima udienza 11 Novembre.

Intanto i nostri attenti sindacati hanno indetto uno sciopero proprio nei giorni scorsi (un'ora di sciopero per turno mette in difficoltà un'azienda?). Sciopero per richiedere a gran voce esclusivamente quello che ci spetta di diritto, tra le altre cose, il passaggio dal 3o al 4o livello di tutti i lavoratori subordinati con contratto in essere al 31 Dicembre 2006.

Il passaggio avverrà in tre comodi anni, terminando nel 2010. Questo processo costituirà "un importante precedente affinchè nel Giugno del 2010 si possa rivendicare il 4o livello anche per i colleghi neo stabilizzati". Un precedente da rivendicare?!

Quindi i neo stabilizzati sono lavoratori di serie B, lavoratori che non rientrano in questo accordo. Azienda e sindacati hanno quindi deciso di non tenere conto degli anni di anzianità da lap, co.co.co. ed a partita IVA di molti di loro.

Ci hanno fatto rinunciare ai diritti pregressi, ci hanno obbligato al part-time, hanno ignorato la nostra anzianità di servizio ed ora vogliono farci passare come grande vittoria il fatto che forse, a partire dal 2010, potremmo cominciare a sperare di avere 60 euro in più in busta paga.

Sarà il caso di cominciare a riguardare la situazione, i lavoratori e le lavoratrici rimasti in Atesia non possono essere contenti del part-time obbligatorio a 4 ore come non lo sono i colleghi e le colleghe di Telecontact tornati recentemente a scioperare, come non lo sono i lavoratori e le lavoratrici IKEA e tutti quelli costretti a lavorare a 550 euro al mese, allora si tratta di riportare il part-time nella sua sede naturale di scelta del lavoratore.

Costruire nella "nuova" situazione una "nuova" capacità di conflitto in Atesia

sabato 04 agosto 2007

Collettivo Precari Atesia
precariatesia@yahoo.it

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