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USA. 46 milioni di poveri

USA. 46 milioni di poveri

(28 Settembre 2011) Enzo Apicella
I poveri negli USA sono 46 milioni, il 15% della popolazione. I due terzi di questi poveri lavorano, ma per un salario da fame

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    Per una mobilitazione sociale contro l'accordo su welfare

    (23 Agosto 2007)

    L'accordo sulle pensioni raggiunto da governo e sindacati , come previsto, conferma la natura politica del governo Prodi: un governo legato al grande capitale, sordo alle ragioni dei lavoratori e in sostanziale continuità con il liberismo e pronto a rispondere ai poteri forti fnanziarieuropei e alle loro politiche antisociali.

    L'accordo, infatti, si rivela come un accordo bidone che peggiora la stessa Legge Maroni, innalza l'età pensionistica, riduce le aspettative future con i coefficienti ogni tre anni, mette i lavoratori gli uni contro gli altri, ribadisce la logica finanziaria che aveva affermato già con l'operazione scippo sul Tfr (per ora fallita). E' un accordo da respingere in modo netto e senza mediazioni.

    A peggiorare le cose c'è poi l'accordo sul "mercato del lavoro" che conferma l'impianto della legge 30 che nelle intenzioni originarie avrebbe dovuto essere "superata" e che viene invece rafforzata.

    Si conferma lo "staff leasing", leggi caporalato, e si aumenta sia il lavoro straordinario che l'incentivo alla contrattazione aziendale con ulteriori regali alle imprese. Un disastro sociale che si aggiunge alle gravissime scelte politiche di destrutturazione del pubblico impiego, di mantenimento e incentivazione della precarietà del lavoro e dei salari, di subalternità dei diritti sociali in generale alle priorità del capitale finanziario.

    Ribadendo la necessità dell'abrogazione legge 30 e del Pacchetto Treu intendiamo anche segnalare che i movimenti sociali e contro la precarietà e lo stesso sindacalismo anticoncertativo devono metterci una marcia in più nell'avanzare obiettivi che rompano il sistema della precarietà e introducono fattori di certezza sul piano del reddito e del lavoro stabile per i precari. Le linee guida del Dpef e lo spirito della prossima Legge Finanziaria continuano a rendere risibili provvedimenti sostanziali e urgenti sui diritti sociali, in primo luogo quello alla casa e i diritti per i migranti.

    Sulla questione delle abitazioni, nel nostro paese continuano a farla da padroni la rendita fondiaria e la speculazione immobiliari alle quali vengono consegnate le priorità di sviluppo delle principali aree metropolitane, la decisionalità sull'uso delle aree pubbliche (vedi lecaserme) e sulle aree industriali dismesse. Le spese sociali per l'edilizia popolare e per sottrarre gli affitti ai prezzi proibitivi del mercato restano infime e continua a essere vigente la liberalizzazione degli affitti che ha contribuito al boom della speculazione sulle case. La destinazione delle spese sociali continua ad essere subordinata ai voleri e agli orientamenti strategici dei poteri forti e del militarismo.

    Cresce la quota destinata alle spese militari e alla crescita del complesso militare-industriale italiano, crescono i finanziamenti per le missioni militari all'estero che hanno reintrodotto in questo capitolo anche il ritorno dei Carabinieri italiani in Iraq oltre al mantenimento dellemissioni in corso in Afghanistan, Libano, Balcani.

    Come reti sociali, sindacati anticoncertativi, associazioni della sinistra anticapitalista, singoli militanti abbiamo contribuito finora a praticare con le lotte e mobilitazioni una reale alternativa sociale ai dogmi del liberismo e della guerra. Vogliamo continuare a praticare il terreno del conflitto anche contro le politiche antisociali del governo Prodi a partire dalle questioni indicate in questo appello. Invitiamo tutti e tutte a un appuntamento per il 12 settembre per discutere collettivamente delle modalità di questa mobilitazione che metta in campo sulle questioni sociali la stessa forza e la stessa indipendenza messa in campo contro la guerra.

    Action!, Confederazione Cobas, Rete dei Comunisti, Sinistra Critica, Giorgio Cremaschi (Rete28 Aprile), Luigia Pasi (Sdl), Emidia Papi (Cub), Vincenzo Siniscalchi (Sdl)

    per adesioni: noallaccordo@libero.it

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