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(31 Gennaio 2012) Enzo Apicella

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(Il saccheggio del territorio)

Coipiediperterra: pensare globalmente per agire localmente

(31 Agosto 2007)

Un aeroporto a Viterbo? No, grazie! Si e' costituito a Viterbo un Comitato che si oppone alla costruzione dello scalo viterbese e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo. Ovunque esso sia.

Alla base degli intenti del neo comitato traspare la legittima opposizione alla non-conoscenza dei problemi ambientali che riguardano tutti noi e della conseguente consapevolezza negata dai poteri economici, cosiddetti forti. Un istanza che racchiude la tutela ad un diritto fondamentale: quello alla salute di ogni essere umano.

Per il comitato Coipiediperterra, infatti, non traspare solo una lotta prettamente individuale a difesa di un territorio limitato, ma i loro intenti si spingono oltre i propri confini geografici.

Oggi il trasporto avionico, nonostante vi sia poca informazione a riguardo, rappresenta uno dei maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico.

Si è stimato che il sorvolo di 100 aeromobili equivalga approssimativamente a 50.000 automobili non catalizzate, (fonte: chooseclimate). Un dato a dir poco preoccupante. Il traffico aereo, infatti, incide del 10% sul totale_dell'effetto serra. Ma i dati sono in crescita esponenziale. Basti pensare all’aumento indiscriminato delle compagnie low-cost, alle conseguenti emissioni di monossido di carbonio, di polveri sottili sospese e soprattutto dell’inquinamento acustico.

I velivoli consumano kerosene, un carburante di origine fossile, che una volta liberato nell’aria incide direttamente nella troposfera, trasfromandosi in un potente gas serra.

Il traffico aereo, nonostante tutte le controindicazioni in merito, è il vettore che gode di maggiori privilegi rispetto al danno ambientale che genera. Fattore che incoraggia prevalentemente le low-cost, che competono per accrescere sempre più la loro fetta di mercato.

In primis perchè il kerosene, rispetto alla benzina è assente da tasse relative all’emissione dei gas di scarico. In secondo luogo perchè l’introduzione della deregulation ha prodotto un costo del personale di volo pressochè irrisorio. Un vantaggio per l’utenza, che viaggia a prezzi stracciati, a scapito di un trattamento del personale di volo a cui vengono negati i diritti basilari. Il caso della Ryanair ne è una prova lampante. Infine, nel protocollo di Kyoto non è contemplato l’obbligo delle riduzione inquinanti da parte del trasporto aereo, perchè la comunità internazionale non si è mai accordata su chi è responsabile dell’emissione tra paese di partenza, paese di arrivo o paese che vende il kerosene.

Un episodio a dir poco paradossale.

Eppure, già dal 1999 l'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), l’organismo tecnico_dell'ONU, che si occupa di effetto serra, aveva lanciato l’allarme sull’impatto ambientale provocato dagli aeromobili, consigliando agli stati europei di incentivare altri mezzi di trasporto. Una proposta rimasta inascolatata.

Il vettore avionico civile, in special modo quello delle low cost è aumentato dal 2002 al 2006 del 34% con profitti che hanno raggiunto gli 11 milioni di euro l’anno, contro i 69mln di euro delle compagnie di bandiera. In testa Ryanair e EasyJet, che coprono il 50% del mercato low cost in Europa.

Un anno fa, a Vienna, si svolse la la quinta edizione delle giornate dell'aeronautica in occasione della quale il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik riaffermò il suo impegno nei confronti dell'industria aeronautica, assicurando ai delegati che il Settimo programma quadro (7PQ) verrà avviato puntualmente all'inizio del 2007.

Un incontro teso esclusivamente a mettere a fuoco le future possibilità di un mercato in continua espansione, attraverso incentivi per aumentarne i profitti e le capacità di trasporto. L'Europa conta attualmente 25.000 voli al giorno e un traffico di circa un miliardo di passeggeri l'anno. Entro il 2020 serviranno 14.000 nuovi aeromobili aggiuntivi per far fronte all'aumento della domanda. Un’occasione che fa gola alle tante aziende avioniche e una minaccia potenziale per l’ambiente in cui viviamo.

Il documento fondativo realizzato dal comitato viterbese, al quale hanno hanno già espresso la propria solidarietà illustri personaggi della società civile e istituzionale, contribuisce ad accrescere quella conoscenza e consapevolezza su tali questioni di vitale importanza e dalle quali dipende la nostra sopravvivenza.
www.coipiediperterra.org

Alessandro Ambrosin

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