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(4 Dicembre 2002)
La concomitanza della prima udienza del processo Rivolta-Haider a Mestre, con le indagini di Trento e con i provvedimenti cautelari ordinati a Genova, evidenzia che il senso comune di cospicua parte della magistratura requirente italiana spinga a reprimere il movimento dei movimenti.
L'Esecutivo nazionale delle e dei GIOVANI COMUNISTE-I esprime solidarietà politica e personale a tutte le compagne e tutti i compagni che, in queste ore, stanno subendo procedimenti penali.
I fatti di questi giorni ci portano a lanciare un preoccupato allarme sull'autonomizzazione dei carabinieri che, come quarta arma dell'esercito, svolgono attività di indagine e di ordine pubblico senza controllo effettivo da parte di nessun organismo democratico, addirittura consegnando alle procure più "accondiscendenti" dossier investigativi.
Si sta venendo a creare un clima di competizione tra procure per chi, a distanza di più di un anno dai fatti, reprima più duramente le indagate e gli indagati.
Per questo le-i G.C. ribadiscono la necessità di una svolta nella politica penale:per l'abolizione dei reati associativi,di opinione e della legge Reale, simulacri di un diritto autoritario e feroce figlio di altri momenti storici;per un provvedimento generale e generalizzato di clemenza che svuoti le carceri da moltitudini di donne ed uomini provenienti da contesti sociali disagiati e marginali;per la smilitarizzazione delle forze dell'ordine durante le manifestazioni, perchè non si ripetano più fatti incresciosi come a Napoli o a Genova.
Gianluca Schiavon
esecutivo Nazionale G.C.
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